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A Bacoli rovine romane scoperte nel ‘900 e “dimenticate”: riscoperte rimuovendo sterpaglie

Ripulendo le sterpaglie nel Parco delle Terme di Baia è riemersa una enorme stanza di epoca romana nei pressi della Villa dell’Ambulatio: era stata già avvistata ad inizio Novecento, poi dimenticata.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Foto Facebook / Parco Archeologico Campi Flegrei
Foto Facebook / Parco Archeologico Campi Flegrei

Una stanza monumentale di oltre 10 metri di larghezza, risalente al periodo romana: la scoperta è avvenuta all'interno del Parco archeologico delle Terme di Baia, nei pressi della Villa dell'Ambulatio, che sovrasta la zona tra il Lago Fusaro e Baia. Una scoperta sensazionale quella avvenuta a Bacoli, e che ora attende solo di essere "classificata": è emersa senza neanche bisogno di scavare, ma semplicemente ripulendo la zona dalle folte sterpaglie che l'avevano "inghiottita".

"L'area era stata probabilmente vista, almeno in parte, come risulta da alcune planimetrie d’archivio e dalle foto di inizio ‘900", ha spiegato il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, aggiungendo però che "scompare tuttavia da tutte le pubblicazioni edite e sembra non essere stata dal tutto indagata". Di fatto, le sterpaglie l'avevano inglobata, facendola "scomparire". Ma ora che la manutenzione sta ripulendo l'area, anche l'antica stanza è tornata visibile: decorazioni in marmo lungo le pareti e sui pavimenti lascia pensare che si tratti di una stanza di un contesto prestigioso. Del resto, Bacoli era nota nell'antichità come zona ricca di ville patrizie. Tuttavia, quasi tutta la parte dell'antica Baia romana è stata sommersa dal bradisismo: quella oggi visibile è di fatto l'antica zona collinare. La stessa Villa dell'Ambulatio potrebbe essere un'antico edificio pubblico romano, e non necessariamente privato: tra le strutture sommerse c'è anche il ninfeo dell'imperatore Claudio. Tutta l'area in epoca romana pianeggiante è stata sommersa attorno al VIII secolo dopo Cristo, "cristallizzando" le rovine sotto il livello del mare.

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