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Femminicidio di Martina Carbonaro

Femminicidio Martina Carbonaro: sequestrati i cellulari a tutti i familiari di Alessio Tucci

La Procura di Napoli Nord ha fissato per il 18 giugno la copia forense di 6 dispositivi: oltre a quello di Alessio Tucci ci sono quelli del suo nucleo familiare.
A cura di Nico Falco
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Martina Carbonaro e Alessio Tucci
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Dopo avere ucciso Martina Carbonaro, Alessio Tucci potrebbe avere telefonato a qualcuno dei familiari, avere detto qualcosa di quello che aveva appena fatto, forse potrebbe avere chiesto aiuto per uscire da quella situazione. È uno degli interrogativi a cui vogliono dare risposta gli inquirenti che, apprende Fanpage.it, hanno disposto il sequestro dei telefoni cellulari e fissato la data per la copia forense: insieme a quello del ragazzo sono finiti sotto chiave altri cinque dispositivi, appartenenti ai familiari più stretti.

La ragazza era scomparsa nella sera del 26 maggio. Il corpo è stato trovato alle 00.10 del 28 maggio in un casolare abbandonato adiacente allo stadio Moccia di Afragola (Napoli). Dopo il ritrovamento del cadavere il ragazzo, che nelle ore precedenti aveva detto di non sapere dove fosse Martina e aveva anche partecipato alla ricerche, è crollato e ha ammesso di averla uccisa durante una discussione nata dal fatto che la ragazza non voleva riallacciare la relazione sentimentale che, dopo due anni, si era interrotta da qualche settimana. I funerali sono stati celebrati il 5 giugno nella Basilica di Sant'Antonio di Padova di Afragola.

Sequestrati i cellulari alla famiglia di Alessio Tucci

La Procura di Napoli Nord, che indaga sulla vicenda, ha fissato per il 18 giugno l'accertamento tecnico irripetibile per la copia forense, che riguarderà i telefoni, sei in totale contando anche quello del 18enne. I dispositivi erano stati sequestrati dopo l'emissione del fermo, gli inquirenti avevano ritenuto opportuno prendere anche quelli degli altri familiari per verificare se ci fossero state delle comunicazioni d'interesse investigativo.

Al momento, è bene precisarlo, non c'è nessun altro indagato per la morte di Martina Carbonaro e lo stesso ragazzo ha sempre sostenuto di avere agito da solo, senza l'aiuto di nessuno, interno o esterno al nucleo familiare. I familiari, inoltre, hanno affermato di essere stati anche loro all'oscuro dell'omicidio, e di averlo saputo quando il giovane ha confessato.

Le chat cancellate dal telefono di Tucci

Tucci, nella sua confessione, ha detto di avere cancellato le chat dal proprio telefono cellulare. Ha però aggiunto di averlo fatto per liberare spazio nella memoria del dispositivo e che si trattava soltanto di conversazioni banali. Non avrebbe invece manomesso il cellulare della ragazza: si sarebbe limitato a spegnerlo e nasconderlo in una intercapedine del casolare abbandonato, nel punto in cui, su sua indicazione, l'avrebbero poi ritrovato i carabinieri. Il fermo nei confronti di Alessio Tucci è stato emesso dalla Procura nella notte del 28 maggio, dopo il ritrovamento del cadavere nella ex casa del custode del campo Moccia di Afragola e la successiva ammissione.

L'autopsia su Martina Carbonaro e i minuti di agonia

L'autopsia sul corpo della 14enne di Afragola è stato svolto il 3 giugno nell'ospedale San Giuliano di Giugliano; gli esiti dovranno essere depositati entro novanta giorni, è probabile che si arrivi quindi all'inizio di settembre. Nel corso dell'esame sono state riscontrate delle ferite alla testa, tra tre e quattro, inferte sulla parte frontale e su quella posteriore con un corpo contundente.

Tucci ha raccontato di avere provato ad abbracciarla due volte e, quando lei si sarebbe voltata, di averla colpita alla testa con una pietra. Dopo l'avrebbe stretta a sé e chiamata ma la ragazza non avrebbe dato segni di vita; convinto che fosse morta, l'avrebbe quindi coperta con i materiali di risulta trovati nell'appartamento. L'autopsia servirà anche a chiarire questo aspetto: se davvero Martina Carbonaro era già morta o se, come sospettano gli inquirenti sulla scorta della consulenza medica preliminare, era ancora viva quando il corpo è stato abbandonato nella casa e quindi, forse, sarebbe stato possibile salvarla.

Tucci trasferito in un altro carcere: Poggioreale non è sicuro

Il provvedimento non è stato convalidato (non è stato ritenuto sussistente il pericolo di fuga, che era alla base del fermo), ma, ritenendo invece sussistente il pericolo di reiterazione del reato, il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere. Pochi giorni fa il ragazzo ha lasciato la casa circondariale di Poggioreale ed è stato trasferito in un'altra struttura campana, a seguito dell'istanza che il suo legale, l'avvocato Mario Mangazzo, aveva presentato evidenziando che il clima del carcere napoletano rappresentava un potenziale pericolo per l'incolumità del suo assistito e dei familiari che sarebbero andati a trovarlo.

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