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Blitz all’alba a Napoli, decine di arresti nei clan dei Quartieri Spagnoli

Blitz ai Quartieri Spagnoli, nel centro di Napoli: misura cautelare per 53 persone dei Furgiero e dei Saltalamacchia-Esposito-Masiello.
A cura di Nico Falco
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Blitz delle forze dell'ordine nel centro di Napoli all'alba di oggi, 29 maggio: dalle prime ore del mattino Polizia di Stato e Carabinieri hanno eseguito un provvedimento cautelare nei confronti di una 53 presunti affiliati a due diversi gruppi criminali insistenti ai Quartieri Spagnoli: quello dei Masiello-Esposito-Saltalamacchia e quello che farebbe capo al pregiudicato Carmine Furgiero, detto ‘o Pop, e al figlio Luigi.

Il provvedimento arriva al termine di diverse indagini svolte tra il 2018 e il 202 dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli e dai Carabinieri (Comando Provinciale e Compagnia Centro), che hanno documentato l'esistenza delle organizzazioni criminali colpite col blitz di oggi e i loro rapporti coi clan Contini e Mazzarella. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, traffico e spaccio di stupefacenti, estorsione, ricettazione e detenzione e porto abusivo di armi da fuoco.

I due clan colpiti ai Quartieri Spagnoli

Il primo dei gruppi è quello che risulta capeggiato da Eduardo Saltalamacchia, Vincenzo Masiello ed Antonio Esposito, e che sarebbe dedito alle estorsioni, soprattutto ai danni di commercianti e gestori di piazze di spaccio, e alla vendita di droga al dettaglio in particolare alla Pignasecca, a Largo Baracche e nella zona della Speranzella. Eduardo Saltalamacchia, ricostruiscono gli inquirenti, avrebbe ripreso il controllo della Pignasecca dopo la sua scarcerazione, avvenuta nel dicembre 2019, insieme ad Esposito e a Masiello, attivi nelle zone della Speranzella e di Largo Baracche.

Smantellata la piazza di spaccio della "sposa"

L'altro gruppo farebbe invece capo al pregiudicato Carmine Furgiero, noto come ‘o Pop, e al figlio Luigi; l'uomo salì alla ribalta delle cronache nel 2009, quando allestì una piscina in strada per far giocare i bambini della zona, la sua spiegazione "la sera la riempio e la mattina la svacanto" era diventata un tormentone su Internet. Furgiero e il figlio avrebbero gestito un fiorente traffico di stupefacenti nella zona di vico Canale a Taverna Penta, col sostegno e l'aiuto dei clan dei Quartieri Spagnoli. Le dosi di stupefacente, hanno ricostruito gli inquirenti anche attraverso i sistemi di videosorveglianza, venivano consegnate anche a domicilio; lo spaccio avveniva nei pressi della famigerata piazza "della sposa", dove si trovano le abitazioni della famiglia Furgiero.

Gli spari in vico Taverna Penta per controllare la droga

Inquadrabile nei contrasti per lo spaccio di droga anche l'episodio del 18 maggio 2020 in vico Taverna Penta, quando ci fu una sparatoria tra gli spacciatori collegabili al gruppo Furgiero e appartenenti ad un altro gruppo criminale contrapposto che voleva imporre la tangente sulla vendita di stupefacenti. In quella circostanza alcuni degli indagati, ritenuti collegati al gruppo Saltalamacchia-Esposito-Masiello, ingaggiarono uno scontro a fuoco con pistole e mitragliette e alcuni di loro rimasero feriti.

La droga dei Masiello venduta col paniere

Le indagini hanno svelato l'esistenza di un altro gruppo ancora, riconducibile alla famiglia Masiello, che gestiva una piazza di spaccio in vico Teatro Nuovo; a capo di questo ci sarebbero Antonio Masiello, detto ‘o Nu, e suo figlio Vincenzo, alias ‘o Cucù. La piazza era presidiata h24 da vedette, che si alternavano su turni. Lo stupefacente, confezionato in un appartamento, veniva poi ceduto attraverso panieri calati dalle finestre o facendo entrare il cliente accompagnato dallo spacciatore; in questo caso le chiavi venivano lanciate all'esterno perché la porta di ingresso era chiusa dall'interno. Infine, hanno scoperto gli inquirenti, c'era una sorta di "garanzia" per il compratore: se la droga gli veniva sequestrata dalle forze dell'ordine, bastava esibire il verbale e gliene veniva data una in omaggio.

Piantedosi: "Prova dell'impegno dello Stato contro le organizzazioni criminali"

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha commentato l'operazione ringraziando le forze dell'ordine impegnate nelle indagini e nell'esecuzione delle misure cautelari e sottolineando il rilievo che hanno interventi di questo genere per contrastare le mafie:

L’operazione della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri nei quartieri Spagnoli a Napoli, coordinata dalla locale Procura distrettuale antimafia, testimonia ancora una volta l’impegno dello Stato contro le organizzazioni criminali che gestiscono i traffici illeciti nel capoluogo partenopeo, infiltrandone la vita economica e sociale.

Il blitz di stanotte, ha proseguito il Ministro, è "il risultato di complesse e lunghe indagini dei nostri investigatori che con professionalità e consolidate capacità sono riusciti ad individuare alcuni pericolosi sodalizi criminali, armati, strutturati e collegati a potenti clan di quei territori".

(articolo aggiornato alle 15.43 del 29 maggio 2023)

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