30 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Napoli, 45 indagati per la morte di Salvatore Giordano

Le accuse sono omicidio colposo, crollo ed omissioni. Prosegue, dunque, l’inchiesta dei pm napoletani sul dramma del ragazzo di Marano, vittima del crollo di un cornicione della Galleria Umberto I.
A cura di Biagio Chiariello
30 CONDIVISIONI
Immagine

La Procura di Napoli ha emesso 45 avvisi di garanzia nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Salvatore Giordano, il ragazzo di 14 anni colpito sabato scorso da un pezzo di cornicione caduto dalla cima della Galleria Umberto I e rimasto per quattro giorni in agonia al Loreto Mare. Ieri, poi, il decesso.  I reati ipotizzati sono omicidio colposo, crollo ed omissioni. Ieri i magistrati partenopei avevano già scritto il nome di 5 persone nel registro degli indagati per la tragedia di Salvatore. Secondo quanto scrive il Mattino tra i destinatari figurano tre funzionari dell'ufficio tecnico del Comune di Napoli nonché amministratori e proprietari di locali dell'ala della galleria interessata dal crollo. L’obiettivo degli inquirenti sembra essere dunque quello di ampliare quanto più possibile gli orizzonti così da vagliare ogni possibile ipotesi per accertare le cause di un dramma che per molti poteva essere evitato.

L'inchiesta della Procura di Napoli sulla morte di Salvatore

Gli inquirenti, coordinati dal procuratore capo Giovanni Colangelo e dall'aggiunto Luigi Frunzio, con i pm titolari del fascicolo Lucio Giugliano e Stefania Di Dona stanno seguendo gli accertamenti condotti dalla polizia locale in forza a Palazzo di Giustizia e dai carabinieri del comando provinciale di Napoli.  I magistrati hanno disposto una perizia, oltre che sul crollo della facciata del frontone della Galleria, anche su altri elementi di valutazione dei cornicioni della struttura monumentale affidati ad esperti di ingegneria strutturistica. Il giorno dopo la sua scomparsa, tra i familiari e gli amici di Salvatore il dolore è immenso. “In questi tre giorni, abbiamo sempre parlato con i  medici, sperando fino all’ultimo. Abbiamo considerato la Tac, come una qualsiasi radiografia. Pensavamo che potessero arrivarci buone notizie, ma così non è stato”, ha confessato il papà fra le lacrime.

30 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views