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Napoli, migliaia in piazza per Città della Scienza (VIDEO)

Le modalità del rogo somiglierebbero, secondo alcune fonti, a quelle dell’incendio delle ecoballe di rifiuti nel sito di stoccaggio a Taverna del Re, nella provincia Nord del capoluogo. E mentre a Napoli si discute su dove ricostruire Genova inaugura il suo Science Center.
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CITTASCIENZA

Come piastrine su una ferita per ricostruirla, per sanarla. La piaga è ancora lì, color cenere: l'odore del legno bruciato e della terra violata dalle fiamme abbattuto da due giorni di pioggia, la brezza di mare che spazza via tutto ma non il gesto, non la domanda che da lunedì è nella testa di ognuno dei napoletani che si è sentito defraudato di qualcosa: chi e perché ha bruciato Città della Scienza? Davvero, come si dice in queste ore, l'impianto anti-incendio non ha funzionato al meglio? Davvero quei sei punti di innesco disposti a cerchio sono opera volontaria di qualcuno che con benzina e liquido accelerante ha disegnato il disastro come da manuale, facendo arrostire quattro capannoni sui sei del museo interattivo di Coroglio, Bagnoli? Oggi sul fronte Occidentale lì dove sorgeva l'Italsider e da troppi anni c'è un grande punto interrogativo, il flash mob organizzato da residenti, dipendenti, associazioni, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni del mondo della cultura, dello spettacolo e della letteratura. Un successo in termini di affluenza: migliaia di persone, in testa al corteo centinaia di bambini delle scuole di Napoli. "Rivogliamo la Città della Scienza", lo slogan. Con loro sfila in corteo Luigi De Magistris, il sindaco di Napoli che da giorni ripete le stesse cose: l'incendio gli sembra doloso, servono soldi per ricostruire, si ricostruirà ma non si sa dove perché si è riaperto l'eterno dibattito urbanistico su Bagnoli. "Questo è un luogo per i bambini e sono loro che oggi ci stanno dimostrando il vero amore che si deve avere per la cultura" dice Vittorio Silvestrini, presidente della Fondazione Idis e ideatore dello science center partenopeo.

In questa settimana la discussione su dove rifare Città della Scienza non ha visto partecipare i dipendenti della struttura che oggi con un documento hanno detto la loro: "È un dibattito sempre più surreale – affermano – e, in prospettiva, può ripercorrere strade già battute in passato: un dibattito infinito che ha come solo effetto quello di ritardare la ricostruzione. È del tutto evidente – concludono i lavoratori – che prima finisce la fase di emergenza, prima si da' la possibilità a tutti i lavoratori di tornare a svolgere il lavoro per cui sono stati chiamati". Però prima di capire dove rifare lo science center occorrerà capire cosa ha portato alla distruzione della struttura che da 17 anni ospitava dibattiti, mostre, convegni e museo a Coroglio. La pista accidentale si allontana giorno dopo giorno. A Roma le analisi della Polizia Scientifica sui tamponi di terreno prelevati lunedì notte dovrebbero dare i loro esiti domani o al massimo dopodomani. Da lì si capirà se è stato come sembra usato un liquido per appiccare il fuoco. L'area è ancora sotto sequestro ed emergono alcuni particolari, come ad esempio quello documentato da un video diffuso del quotidiano "La Città" di Salerno, secondo cui i cavi di una telecamera del sistema di videosorveglianza sarebbero risultati tranciati di netto.

 

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I cavi tagliati della telecamera di sicurezza a Città della Scienza

Un'altra questione emerge in queste ore: a quanto apprende Fanpage.it da alcune fonti qualificate le modalità del rogo somiglierebbero non poco quelle dell'incendio delle ecoballe di rifiuti nel sito di stoccaggio a Taverna del Re, nella provincia Nord del capoluogo. Queste fonti dunque propendono decisamente per l'ipotesi dolosa. Al momento gli inquirenti stanno indagando in tutte le direzioni, battendo l'ipotesi di un atto camorristico e perfino quella di un atto eversivo, fino alla cosiddetta "pista interna" ovvero i dipendenti però, spiegano, è ancora presto per dare concretezza ad una ipotesi piuttosto che ad un'altra. E intanto, mentre a Napoli dopo il fuoco è buio, buio pesto su cause e su ricostruzione del museo sul mare, Genova ha inaugurato proprio in queste ore la sua "Città della Scienza".

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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