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Morte di parto, Lorenzin scagiona S.Anna di Torino: “Nessuna responsabilità diretta”

Dopo i drammatici casi degli ultimi giorni delle quattro donne incinte morte, il ministro della Salute rivela i “che primi risultati stanno arrivando sul caso di Torino: non risultano delle responsabilità dirette dell’ospedale” nel decesso di Angela Nesta.
A cura di Biagio Chiariello
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La morte di Angela Nesta e della piccola Elisa, deceduta durante il parto nella notte di Santo Stefano all'ospedale Sant'Anna di Torino, non è avvenuta per responsabilità mediche. Lo ha detto il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin a Sky TG24: “I primi risultati che stanno arrivando riguardano il caso di Torino, dove non risultano delle responsabilità dirette dell’Ospedale Sant’Anna. Credo si tratti di una drammatica casualità – dice la Lorenzin– alla quale bisogna però dare risposte”.

Quattro donne incinte morte negli ultimi giorni

Negli ultimi giorni si sono moltiplicate le tragedie di donne incinte morte in sala parto. E deceduti sono anche i bambini che avevano in grembo. A tal proposito, gli ispettori del ministero della Salute sono a Brescia per cercare di dare una spiegazione al caso del decesso della 30enne Giovanna Lazzari, morta all’ottavo mese di gravidanza, dopo essersi presentata al pronto soccorso ginecologico degli Spedali Civili di Brescia con febbre alta e gastroenterite. Si è trattato, ha sottolineato il ministro, di “un susseguirsi di casi in ospedali diversi”. Per il ministro “bisogna partorire in strutture sicure”, ma nei territori in cui ciò non è possibile “deve esserci una rete di emergenza in grado di intervenire”. Nei prossimi giorni i dirigenti del ministero e dell’Agenas, dai Carabinieri del Nas, ispezioneranno anche le strutture sanitarie di Bassano del Grappa e San Bonifacio-Verona, dove sono avvenuti gli altri decessi.

Per la Lorenzin bisogna indagare negli ospedali

Il ministro Lorenzin ha quindi sottolineato che "bisogna indagare caso per caso, verificare che non ci siano stati degli errori nelle procedure di intervento durante l'accesso in ospedale e durante la presa in carico del paziente e verificare anche quello che è avvenuto prima. Questo perché, pur avendo noi una bassa casistica di donne morte durante il parto, dobbiamo abbassarla il più possibile e l'unico modo per farlo – ha concluso – è studiare tutti i casi dove si sono verificate queste tragedie per poterle prevenire laddove è possibile".

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