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Morì nel crollo Torre Piloti a Genova, diventa papà adottivo post mortem: “Era suo sogno”

Il sottufficiale della Marina Marco De Candussio morì nel terribile incidente del porto di Genova. I giudici hanno concesso alla bimba, che lui e la moglie avevano in affidamento, di poter portare il suo cognome con l’adozione definitiva.
A cura di Antonio Palma
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Aveva dedicato tantissimo affetto e attenzione a quella bambina che lui e la moglie avevano in affidamento dall'età di otto mesi, ma un tragico destino ha voluto che lui non vedesse mai realizzato il suo sogno di poterla adottare definitivamente. Il sottufficiale della Marina Marco De Candussio infatti morì nel terribile incidente del porto di Genova nel 2013, quando il cargo Jolly Nero in manovra andò a schiantarsi contro la Torre piloti del porto facendola crollare e causando la morte di 9 persone. Ora però per il sottufficiale è arrivata la paternità "post mortem”. Il tribunale dei minori di Genova infatti ha concesso alla vedova dell'uomo,la 40enne Paola De Carli, l’adozione della bimba che i due coniugi avevano in affidamento.

Il sì del giudice in realtà è arrivato a luglio 2014, quattordici mesi dopo la morte dell'uomo, ma la storia è emersa soltanto oggi in tribunale a Genova, durante una udienza per il processo del crollo della Torre Piloti. "Marco voleva che la adottassimo. Era affidata a noi da quando aveva otto mesi. Era il suo sogno", ha dichiarato infatti la donna. "Si tratta del primo caso del genere in Italia", ha spiegato il legale della vedova, l’avvocato Andrea Divano, aggiungendo: "I giudici si sono basati sulla legge che prevede in caso di morte o di sopravvenuta incapacità di uno dei coniugi affidatari l’adozione può essere ugualmente disposta su istanza dell’altro coniuge. E la norma deve essere interpretata sulla base del principio ispiratore di quella legge e cioè l’interesse del minore all’adozione. In questo caso tale interesse sussiste senza alcun dubbio. La bimba è perfettamente inserita nel nucleo familiare di cui si sente parte a tutti gli effetti”.  La bimba dunque ha ottenuto il riconoscimento di poter portare il cognome De Candussio. "La sentenza ci ha riempito di gioia ma Marco non ha potuto condividerla con noi”, ha dichiarato la vedova del sottufficiale.

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