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“Monti ci ha salvati”. Parla Cottarelli: “Senza lui e Fornero debito sarebbe al 145% del Pil”

Secondo l’Osservatorio di Cottarelli senza le riforme del governo Monti il debito/pil oggi sarebbe al 142,1%, 11% in più di quanto previsto oggi. In una situazione del genere, l’Italia avrebbe avuto un destino simile a quello della Grecia, spiega l’ex commissario alla Spending Review.
A cura di Biagio Chiariello
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Se non fosse stato per l’intervento del Governo tecnico guidato da Mario Monti oggi il rapporto tra debito pubblico e Pil sarebbe cresciuto più rapidamente di quanto osservato, arrivando nel 2018 a 142,1 per cento, fino al 145%, a seconda della stima percentuale del valore delle misure applicate, 2,4% del Pil o 3,1% come indicato nel Def 2013 (circa 11 punti percentuali al di sopra di quanto attualmente previsto per il rapporto tra debito pubblico e Pil alla fine di quest'anno). Ne è sicuro Carlo Cottarelli: le cifre sono quelle dell'ultimo calcolo dell'Osservatorio sui conti pubblici, anticipato da Repubblica. "Il riferimento all'epoca del governo Monti, anche se può sembrare obsoleto, è utile per comprendere la situazione attuale", spiega Cottarelli.

"Allora ci fu una decisa stretta fiscale con la legge Fornero, la reintroduzione dell'Imu, l'aumento dell'Iva, dell'Ires e delle accise su benzina e alcolici. Si disse: sono misure recessive. Però senza quella stretta il rapporto fra debito e Pil sarebbe aumentato ancora più rapidamente e oggi sarebbe fra il 142 e il 145 per cento, con conseguenze drammatiche per l'Italia. Lo spread sarebbe molto più alto, il credito bancario più difficile, l'isolamento internazionale del Paese ancora peggiore, i rapporti con la Bce compromessi".

Cosa sarebbe successo all'economia del nostro Paese con un debito simile? Cottarelli non esita a valutare un destino greco per il Belpaese: "Il "whatever it takes" di Draghi e il quantitative easing non sarebbero stati possibili in presenza di una mina-Italia di tali proporzioni innescata", dice Cottarelli. "La crisi si sarebbe approfondita andando probabilmente fuori controllo, con una caduta del Pil nonostante la presenza di politiche fiscali espansive ancora peggiore di quella che c'è stata, con tutte le conseguenze nefaste che si possono immaginare".

Cottarelli coglie l’occasione per dare "due consigli” al nuovo governo M5S-Lega: “il primo è fare quelle riforme che davvero servono a far crescere l'economia italiana, e queste riforme stanno nel contratto di governo, sto parlando della riduzione in modo decisivo della burocrazia, che sta uccidendo l'economia italiana", poi "rendere la giustizia civile più veloce", e "molto importante è la lotta alla corruzione", ha detto Cottarelli intervenendo a Milano al Festival del lavoro. Il secondo consiglio, ha aggiunto, "è dire non illudetevi che l'economia italiana crescerà, facendo più debiti, perché abbiamo un debito già così elevato, che sarebbe controproducente, lo spread andrebbe su" e questo, chiude, "farebbe rallentare l'economia".

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