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Minoranza Pd sfida il governo: elezione diretta del Senato e meno parlamentari

La minoranza Pd annuncia che presenterà una decina di emendamenti al ddl all’esame di Palazzo Madama sulla riforma del senato.
A cura di Antonio Palma
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È ancora scontro tra il governo e la minoranza Pd dopo il braccio di ferro dei giorni scorsi. Nuovo terreno di scontro tra i dem ribelli e l'Esecutivo capeggiato dallo stesso segretario del partito è il disegno di legge sulle riforme istituzionali, in particolare sul Senato elettivo. Come annunciato dai senatori Maria Grazia Gatti e Carlo Pegorer, infatti, 28 senatori del Pd sono pronti a depositare nelle prossime ore a Palazzo Madama una decina e più di emendamenti che modificano pesantemente il ddl in alcuni punti chiave. "I senatori del Pd avevano presentato un documento che a tutt'oggi non ha ricevuto risposta dal segretario Pd né dai presidenti dei gruppi di Camera e Senato" hanno ricordato i due parlamentari, spiegando che "gli emendamenti sono in coerenza con i contenuti di quel documento". Le novità più importanti introdotte dagli emendamenti riguarderanno l'elezione diretta del Senato e il numero dei parlamentari da eleggere.

"Partiamo dal convincimento che bisogna superare il bicameralismo perfetto e che è necessario fare presto, certo, ma anche bene e senza negare un serio e approfondito confronto sul nuovo Senato e sugli equilibri complessivi che assumerà il futuro assetto istituzionale, anche alla luce della nuova legge elettorale recentemente promulgata" hanno dichiarato i parlamentari della minoranza del Partito Democratico, annunciando: "I principali temi affrontati negli emendamenti riguardano l'elettività diretta dei prossimi senatori in concomitanza con l'elezione dei Consigli regionali, la riduzione del numero dei parlamentari, i poteri di verifica, controllo e inchiesta da affidare al nuovo Senato delle autonomie e la riforma del Titolo V".

"Quanto al sistema delle garanzie andrebbero corrette le modalità di elezione del presidente della Repubblica e dei giudici della Corte Costituzionale, per evitare che il vincitore del premio di maggioranza assegnato dall'Italicum possa eleggersi da solo o quasi anche i principali organi di garanzia istituzionale" hanno proseguito i senatori, concludendo: "Ci sembra anche opportuno che alcune limitate e qualificate materie conservino una lettura bicamerale: leggi elettorali nazionali, temi di natura etica, amnistia e indulto, diritti delle minoranze, dichiarazioni di guerra e libertà religiosa".

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