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“Zero strisce e poca sicurezza, i nostri figli a rischio fuori dall’asilo a Milano”: la denuncia di una mamma

Da anni, la scuola dell’infanzia Parenzo a Milano presenta gravi criticità in prossimità dell’ingresso scolastico. I genitori dei bambini, stanchi della situazione, hanno pubblicato una petizione rivolta al Comune e alla Polizia locale. Una mamma ha deciso di raccontarlo a Fanpage.it.
A cura di Vittoria Brighenti
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Numerose richieste al Comune di Milano, ma nessun provvedimento. Da diversi anni, la scuola dell’infanzia Parenzo in zona 6 presenta gravi criticità in prossimità dell’ingresso scolastico: mancano le strisce pedonali, il limite di velocità di 30 km/h viene sistematicamente ignorato dai veicoli e l’assenza di vigilanza mette quotidianamente a rischio l’incolumità di bambini, genitori e residenti. Come se non fosse abbastanza, l’incrocio adiacente è pericoloso e teatro di numerosi incidenti.

Nonostante le numerose segnalazioni fatte al Comune di Milano, non è stato adottato nessun provvedimento concreto. Tra le motivazioni c'è anche che la strada è utilizzata dalle ambulanze dirette all’ospedale. Giovanna (nome di fantasia), insieme ad altri genitori, ha provato, per l'ennesima volta, a fare la differenza con una petizione, creata lo scorso 24 settembre, rivolta al Comune di Milano e alla Polizia locale.
"Qualche giorno fa una signora incinta che teneva per mano il suo bambino stava per essere investita" racconta Giovanna a Fanpage.it. "Dopo quell'episodio abbiamo capito che dovevamo fare qualcosa, così abbiamo creato la petizione".

Sono anni che i genitori e nonni dei bimbi della scuola dell'infanzia Parenzo di Milano si lamentano con il Comune per la situazione di pericolo che vivono tutti i giorni. "Negli orari di punta, quindi all'entrata e all'uscita da scuola ci sono moltissime persone che attraversano la strada, per non parlare di bus e automobili. Il disagio di quella via si percepisce tutto, davanti all'ingresso è qualcosa di inconcepibile. Poi si sa che i bambini sono imprevedibili. Quello che chiediamo è che un membro della Polizia Municipale o Locale possa venire a regolare il traffico di fronte alla scuola quando i bambini entrano e escono da scuola. Davanti alle scuole elementari e medie ci sono, non capisco perché i nidi e gli asili vengano considerate scuole di serie b".

Stanchi della problematica, i parenti avevano segnalato al Comune milanese le criticità: "Ci sono state dette molte cose in questi anni, ma tutto è rimasto inascoltato. Sapete cosa ci hanno detto? Di chiamare i nonni e gli amici per fare quello che dovrebbero fare i poliziotti", lamenta Giovanna che ha poi spiegato che l'unica risposta concreta avuta dal Comune è stata la riduzione del limite di velocità dai 50 ai 30 km/h. "Il problema è che, come si può ben immaginare nessuno lo rispetta. L'altro giorno una mamma e il suo bambino hanno rischiato di venire investiti mentre attraversavano sulle strisce pedonali. Se per qualsiasi ragione il Comune non possa effettivamente mettere una persona a regolare il traffico, l'ideale è che almeno venga messo un autovelox, cosicché le persone siano disincentivate a schiacciare l'acceleratore".

Interpellato da Fanpage.it, il Comune di Milano ha spiegato il motivo per il quale numerose delle richieste non sono state esaudite: non è possibile posizionare degli autovelox perché richiedono tipologie di strade diverse e devono essere decisi dalla Prefettura. La Polizia locale effettua il servizio scuole nelle primarie dove gli orari sono definiti e unici. È più difficile invece svolgere il servizio nelle scuole dell'infanzia e nidi dove vi è elasticità all'ingresso e all'uscita. Inoltre, fanno sapere che si stanno valutando, oltre che un potenziamento della segnaletica, anche eventuali interventi strutturali. 

La petizione, aperta ieri, ha come traguardo il raggiungimento di 1000 firme: "Sperando che possano poi venir viste da chi di dovere. Quello che stiamo facendo non è solo per noi. Non ne deve beneficiare solo la scuola Parenzo, ma tutti gli asili che sono su strada. C'è bisogno di più sicurezza per i nostri bambini e credo che la meritino", conclude.

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