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Wow Spazio Fumetto verso l’accordo con il Comune di Milano per restare aperto: i disegni a garanzia del debito

Il Comune di Milano e il presidente del museo avrebbero trovato una soluzione per evitare la chiusura del tempio del fumetto, che rischiava la chiusura a causa dei debiti contratti per l’affitto. La fondazione che gestisce lo spazio potrebbe presentarsi alla nuova gara d’appalto per la concessione portando parte delle sue opere come garanzia del pagamento del debito.
A cura di Alice De Luca
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Wow Spazio Fumetto, il museo dedicato alle illustrazioni in viale Campania, a Milano, potrebbe aver trovato una soluzione per restare aperto. Lo spazio espositivo inaugurato nel 2011, infatti, era a rischio chiusura perché aveva accumulato con palazzo Marino un debito sull'affitto compreso tra i 180 e i 200mila euro. La concessione per lo spazio, ora intestata alla Fondazione Franco Fossati che gestisce il museo, scadrà a fine maggio ma proprio a causa della morosità, il Comune, per legge, non potrà rinnovarla. Allo stesso tempo la Fondazione non potrà partecipare al nuovo bando prima di aver saldato il debito.

La possibile soluzione è arrivata a seguito di un'interlocuzione tra i consulenti legali di Palazzo Marino e il presidente del museo, Luigi Bona. In sostanza il Wow si impegnerebbe a sanare il debito con il Comune mettendo a garanzia una parte del patrimonio di documenti e pezzi d'arte posseduti dal museo stesso.

"Ci sono le modalità da definire e non è tutto semplice, anzi – ha detto Bona – ma sicuramente si è fatto un passo avanti e in questo modo possiamo partecipare alla gara per una nuova concessione". Al momento, quindi, la chiusura dello spazio, uno dei più amati della città, sembra scampato:  "Sembra che non chiuderemo – continua il presidente – o quantomeno che si chiude solo un capitolo, quello della vecchia concessione. Per ora, nell’incertezza, abbiamo interrotto le pianificazioni di mostre ed eventi, ma teniamo un po’ aperto come presidio culturale".

"La situazione che si è creata è particolarmente dolorosa per l’amministrazione – ha aggiunto l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchiperché non c’è mai stata alcuna insoddisfazione per la gestione culturale dello spazio, anzi, ma si è creato un problema di natura tecnico-amministrativa, cioè l’impossibilità da parte della Fondazione di ottemperare agli obblighi contrattuali, che ha portato nostro malgrado verso una situazione critica. Con l’avvocatura si è scandagliata, come era doveroso, ogni possibile soluzione per uscire da questa situazione".

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