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Vittorio, ragazzo con sindrome di Down vaccinato contro il Covid: “Contenti per la sua scelta”

Vittorio Deste è un ragazzo con sindrome di Down che lavora all’ospedale di Crema, in provincia di Cremona. Lunedì 11 gennaio si è sottoposto al vaccino anti-Covid, divenendo una delle prime persone con disabilità vaccinate in questa fase: “Per noi è stata un’esperienza importante – spiega la mamma a Fanpage.it. – Se lui dovesse prendere il Covid-19 sarebbe un disastro”. Dall’ospedale: “La scelta di Vittorio è un buon modo per sensibilizzare le persone a vaccinarsi, ci ha resi contenti”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Vittorio, il dipendente dell'Ospedale di Crema (Fonte: Fanpage.it)
Vittorio, il dipendente dell'Ospedale di Crema (Fonte: Fanpage.it)

"Se un ragazzo fragile come mio figlio prendesse il Covid, sarebbe veramente un disastro. Per questo abbiamo voluto dare il nostro consenso al vaccino. Preferisco il rischio di qualche effetto collaterale, che è piuttosto contenuto, piuttosto che quello del virus". A dirlo a Fanpage.it è Maria Grazia, la mamma di Vittorio Deste, dipendente dell'ospedale di Crema, in provincia di Cremona. Vittorio è un ragazzo con la sindrome di Down che, insieme alla sua famiglia, ha scelto di sottoporsi lunedì 11 gennaio al vaccino anti-Covid. Vittorio è tra le poche persone con disabilità ad avere eseguito il vaccino della Pfizer, in questa prima fase riservato al personale medico e sanitario, ai dipendenti delle strutture sanitarie e agli ospiti delle rsa. Solo ieri, alcuni genitori con figli disabili avevano lanciato un appello alla Regione Lombardia chiedendo di poter partecipare alla campagna così da tutelare la salute dei loro figli con fragilità.

L'1 febbraio si sottoporrà al richiamo vaccinale

Vittorio lavora nel magazzino della farmacia dell'ospedale e, come in tutte le strutture del territorio, anche a Crema sono iniziate le vaccinazioni riservate ai dipendenti. Diversi giorni fa Vittorio è stato contattato per la somministrazione: "Ci hanno chiesto se volessimo farlo aderire o meno e io, come sua tutrice, ho dato il consenso. Lunedì mattina – spiega Maria Grazia – ci siamo presentati e lo ha fatto. Non ha avuto nessun tipo di problema e per ora non presenta nessun effetto collaterale: niente dolore al braccio, né febbre, né altro. Adesso aspettiamo l'1 febbraio quando dovrà sottoporsi al richiamo".

"Per lui avere il Covid sarebbe un disastro"

Maria Grazia però non nasconde di aver avuto dei dubbi iniziali, perplessità sfumate grazie al consulto di esperti e medici: "Mi sono confrontata con i miei figli, un mio nipote medico e altri esperti. Io sono favorevole ai vaccini, ma considerato che mio figlio è un ragazzo con delle fragilità ho avuto qualche dubbio. Poi grazie ai medici, che mi hanno spiegato che gli effetti collaterali potrebbero essere minimi e contenuti, ho scelto di farglielo fare. Preferisco non fargli correre il rischio che si infetti e che possa essere ricoverato". Come tanti altri, anche Maria Grazia ha conosciuto persone che hanno avuto il Covid-19 e che sono state ricoverate in terapia intensiva. La paura che questa stessa sorte potesse essere condivisa da suo figlio era veramente tanto: "Per un ragazzo fragile come mio figlio, un'esperienza simile sarebbe un disastro. L'idea che lui debba affrontare da solo questa situazione è impensabile. In passato ha subito altre operazioni, ma c'ero sempre io con lui, non so se riuscirebbe a gestirsi da solo quindi ben venga il vaccino. Non voglio nemmeno pensare a lui ricoverato in terapia intensiva".

L'ospedale di Crema: La sua scelta ci ha reso molto contenti

Anche all'ospedale di Crema la vaccinazione di Vittorio è stata accolta con grande soddisfazione: "Vista la percezione che le persone hanno sul tema vaccini, la scelta di Vittorio è un buon modo per sensibilizzare le persone a vaccinarsi. Per noi era normale che lo facesse perché è un nostro operatore. La sua scelta ci ha resi molto contenti. Come lui, anche altri lavoratori lo hanno fatto. Nel nostro ospedale ha aderito il 95 per cento dei dipendenti".

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