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Violenze su una bimba di sei anni, a processo due amici di famiglia: “Diceva di essere posseduto dal diavolo”

É cominciato ieri il processo per violenza sessuale su una bimba di sei anni in provincia di Cremona. Sono imputati due uomini, un 50enne e un 32enne amici di famiglia. Uno dei due, secondo quanto raccontato da un testimone, avrebbe ammesso le sue colpe dicendo di essere stato posseduto dal diavolo.
A cura di Alice De Luca
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É cominciato ieri nel tribunale di Cremona il processo che vede due uomini, un 50enne e un 32enne residenti in provincia, accusati di violenza sessuale su una bambina di sei anni. Secondo i pm, i due imputati avrebbero approfittato dell'amicizia con i genitori della bambina e delle occasioni in cui si prendevano cura di lei, per abusare della piccola.

I fatti contestati al 50enne risalgono al periodo tra il 2020 e il 2021, quando la bambina aveva tra gli otto e i nove anni: secondo l'accusa l'uomo avrebbe abusato della minore nel suo appartamento e nella sua auto mentre l'aveva in custodia. “In quel periodo avevo la macchina rotta”, ha spiegato la mamma a processo “e lui la veniva a prendere e l’accompagnava a scuola“. Trovandosi in casa con lei, l'uomo l'avrebbe spinta nella camera da letto con la scusa di un gioco e lì l'avrebbe palpeggiata e violentata, per poi minacciarla di non raccontare nulla dell'accaduto, altrimenti le sarebbero successe "cose brutte".

Le accuse verso il 32enne, invece, riguardano il periodo tra il 2018 e il 2019, quando la bambina aveva sei anni. L'uomo era un amico di famiglia, come ha spiegato la mamma della piccola in aula: "Conosco sua moglie, frequentiamo la stessa chiesa. Mia figlia è stata da loro due volte". É proprio durante una di queste visite che l'imputato avrebbe approfittato della distrazione della moglie per violentare la piccola in camera da letto, facendole anche vedere alcuni video pedopornografici. 

Questi episodi sarebbero emersi dai racconti fatti dalla vittima a un compagno di scuola, che avrebbepoi riferito tutto alla madre. Quest'ultima aveva avvertito la maestra di matematica, che aveva parlato con la bambina e poi con la mamma. "Era una bimba molto timida, riservata, bene educata, rispettosa e affidabile. É sempre stata serena, non ha mai dato segni di disagio. All’inizio è stata vaga, non voleva parlare". Poi però le aveva confidato di non voler andare a giocare con l'amico di famiglia perché, diceva, "Con lui, faccio cose che non mi piacciono, ma ho paura a dirlo alla mamma perché lei si arrabbia".

La voce si sparse nel paese e la comunità nigeriana, alla quale appartiene l'imputato, si riunì per chiedergli conto di quanto si diceva. Uno dei presenti, il vice pastore della comunità, ha raccontato: "Di fronte a queste accuse, lui ha ammesso di averlo fatto, si è messo a piangere. Ha confessato. ‘Sono stato impossessato dal diavolo’". La versione del vice, però, discorda con quella del pastore, secondo il quale il 32enne non ammise mai le sue colpe e anzi sostenne di non aver mai toccato la bambina.

La mamma della piccola in aula ha raccontato che la figlia, ora 13enne, "Ancora oggi non sta bene: va male a scuola, di notte fa fatica a dormire, ha paura a stare sola. É ancora in cura da uno psicologo”

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