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Violenta una donna di 78 anni che passeggia in strada: 26enne condannato a 8 anni di carcere

Carlos Trigo Ayala è stato condannato a 8 anni di carcere per aver violentato una donna di 78 anni a Dalmine (Bergamo). Il 26enne l’avrebbe aggredita per strada e trascinata in un campo.
A cura di Enrico Spaccini
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È stato condannato con rito abbreviato a 8 anni di carcere Carlos Trigo Ayala, il 26enne ritenuto colpevole della violenza sessuale avvenuta ai danni di una 78enne all'alba del 18 gennaio 2023 a Dalmine (in provincia di Bergamo). Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la donna sarebbe stata colta di spalle, buttata a terra e trascinata in un campo. La vittima riuscì a liberarsi solo dopo mezz'ora sfruttando un momento di distrazione dell'aggressore e corse dai carabinieri a denunciare.

La violenza a Dalmine alle 6 di mattina

Erano le 6 del mattino quando una 78enne residente a Dalmine, uscita per una passeggiata, è stata aggredita da uno sconosciuto. La donna, una volta trascinata in un campo, avrebbe provato a parlarci per calmarlo, senza successo. Quello stesso giorno l'anziana ha presentato denuncia ai carabinieri, fornendo una descrizione del suo assalitore.

Per un caso fortuito, il giorno seguente Ayala venne convocato dai militari per la notifica della chiusura delle indagini per atti sessuali su una bimba di 6 anni (l'udienza non si è ancora tenuta). Come ha scritto la gup Lucia Graziosi, la somiglianza del 25enne boliviano residente a Dalmine con le immagini dell'uomo che aveva seguito la 78enne ripreso dalle telecamere di sorveglianza era "indubbia ed evidente".

L'esame del Dna e la condanna

Tuttavia, come riporta il Corriere della Sera, la foto sulla carta d'identità mostrata all'anziana per il riconoscimento era un po' diversa, tanto che la donna disse che gli somigliava "al 50 per cento". A incastrare Ayala, che comunque era solito uscire alle 5:30 per andare al lavoro, sono stati gli esami del Dna effettuati sul materiale sotto le unghie della vittima e sul bordo dei jeans sequestrati al giovane. Le analisi hanno evidenziato profili misti, ma a pesare era la presenza di entrambi i Dna visto che i due "non risultano avere mai avuto pregressi contatti".

La difesa ha chiesto per Ayala l'assoluzione, mentre la Procura una condanna a 10 anni. Alla fine, la gup Lucia Graziosi ha condannato il giovane a 8 anni di reclusione e al pagamento di una provvisionale di 35mila euro in quanto: "Ha ripetutamente esercitato violenza sulla persona offesa, incurante dello stato di terrore così come dell'età dell'anziana vittima". Espiata la pena, andrà espulso.

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