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Violenta ragazze minorenni nella soffitta della nonna, 27enne condannato

Le violenze, una consumata e una tentata, sarebbero andate in scena nella soffitta della nonna del ragazzo. Il 27enne, che nega ogni accusa, è stato condannato a 7 anni e 4 mesi di reclusione. Altre due giovani hanno raccontato di essere rimaste incinte di lui.
A cura di Enrico Spaccini
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Un 27enne di Cavenago Brianza (in provincia di Monza e della Brianza) è stato condannato a 7 anni e 4 mesi al termine del processo con rito abbreviato che lo vede imputato per violenza sessuale consumata e tentata nei confronti di due ragazze minorenni. Gli abusi, secondo quanto ricostruito dalle indagini, sarebbero avvenuti nella soffitta dell'abitazione della nonna del giovane nella quale avrebbe attirato le vittime con una scusa.

Le denunce

La prima denuncia nei confronti del 27enne per violenza sessuale aggravata era stata presentata nel 2015 da una 17enne. Poi, però, venne archiviata per mancanza di prove. Nel 2021 un'altra presunta vittima ha confidato alle amiche di essere stata abusata, da quello stesso ragazzo, 5 anni prima quando aveva solo 16 anni. Sono state loro a convincerla a presentare denuncia.

I racconti delle due ragazze coincidevano in diversi punti. Quel ragazzo, all'epoca 20enne, le avrebbe convinte a salire in soffitta con la scusa di parlare delle rispettive situazioni sentimentali. Lassù ad attenderli c'era un divano, una teca con all'interno un'iguana e diversi attrezzi sportivi e da lavoro. Solo dopo si è scoperto che l'abitazione appartiene alla nonna del giovane.

La versione dell'imputato e i racconti delle altre ragazze

Arrestato il 22 luglio 2022, il ragazzo oggi 27enne nega le accuse. L'imputato, infatti, sostiene che entrambe le ragazzine avevano accettato il suo invito e che quando una delle due si è tirata indietro, lui non avrebbe insistito.

Solo una delle due presunte vittime di violenza sessuale avvenuta, o tentata, in quella soffitta si è costituita parte civile al processo. La ragazza ha ottenuto una provvisionale di 30mila euro sul risarcimento dei danni.

Nelle carte dell'ordinanza di custodia cautelare sono presenti i racconti di altre giovani. Una di queste avrebbe raccontato di aver ricevuto gli stessi inviti, ma di non averli accettati perché non le piaceva il tono della conversazione. Altre due, invece, sarebbero rimaste incinte dopo aver avuto un rapporto sessuale con quel ragazzo che diceva di essere sterile.

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