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Vincenzo Lanni già condannato nel 2015 per aver accoltellato due sconosciuti: “Volevo uccidere una donna”

Vincenzo Lanni, da dieci giorni a Milano, era stato allontanato giovedì da una comunità di recupero di Varese. Condannato a 8 anni per aver accoltellato due anziani in provincia di Bergamo nel 2015, era stato dichiarato parzialmente capace di intendere e volere (e socialmente pericoloso)
A cura di Francesca Del Boca
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Un'aggressione casuale ai danni di perfetti sconosciuti che avevano avuto la sfortuna di incrociarlo per strada. Vincenzo Lanni, il 59enne che la mattina di ieri ha accoltellato una donna in piazza Gae Aulenti, aveva già assalito altre persone nella stessa identica maniera: per questo, nel 2016, era stato condannato per tentato duplice omicidio a otto anni di carcere più altri tre anni da scontare in una struttura psichiatrica. "Ho perso il lavoro, provo molta frustrazione", erano state le parole di Lanni al tempo. E se non fosse stato scoraggiato da alcuni passanti, aveva confessato lui stesso agli inquirenti, "avrei ucciso una donna sola" .

Le aggressioni del 2015 a Bergamo

Ex programmatore informatico di Bergamo, nel 2015 aveva prima seguito e poi accoltellato con una lama di 23 centimetri due anziani, Antonio Castelletti, 82 anni, di Villa di Serio, e Luigi Novelli, 80, di Alzano Lombardo, scelti tra i passanti in modo casuale. Uno di loro, pensionato, era stato pugnalato alle spalle mentre andava in biblioteca con un coltello estratto da una busta di plastica tenuta sottobraccio: un copione praticamente identico a quello andato in scena ieri mattina in piazza Gae Aulenti, quando Lanni ha pugnalato con un fendente al fianco la manager 43enne di Finlombarda per poi allontanarsi a passo svelto.

Ma non solo. Il 59enne, dopo le aggressioni ai danni dei due anziani, si era appostato sulle mura di Bergamo alta con in mano i fili delle cuffiette del walkman, in cerca di una donna da colpire e strangolare. "Avevo visto una donna, era una vittima facile da colpire… ma poi è arrivata gente e allora ho rinunciato", la sua confessione.

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La condanna per tentato duplice omicidio

Anche in questo caso, Lanni era stato rintracciato grazie alle telecamere di sorveglianza della zona. Una perizia psichiatrica, commissionata dai giudici durante il processo celebrato con rito abbreviato, ne aveva certificato un disturbo schizoide di personalità, e quindi una parziale capace di intendere e volere ("grandemente scemata") al momento dei fatti.

Condannato per duplice tentato omicidiootto anni di carcere sui nove chiesti dalla Procura (più tre da scontare in una Rems di Castiglione delle Stiviere, provincia di Mantova), negli ultimi anni stava seguendo un percorso di reinserimento in società. "Non ero in me", si era giustificato l'ex informatico, che dietro le sbarre aveva scritto una lettera di scuse alle due vittime. "Ero insoddisfatto, mi sentivo un fallito. A quel punto mi sono detto: mi ammazzo o ammazzo qualcuno".

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La comunità e l'allontanamento

Lanni, giudicato socialmente pericoloso, frequentava negli ultimi anni la comunità 4Exodus nel Varesotto, da cui era però stato allontanato giovedì scorso dopo aver manifestato comportamenti "non conformi" alle regole della struttura. Da lì il treno per Milano, dove per qualche giorno ha alloggiato in un hotel nei pressi della stazione Centrale. Poi la violenta aggressione avvenuta ieri ai danni della 43enne, vittima scelta a caso tra i tanti passanti che alle 9 del mattino affollano piazza Gae Aulenti, e la caccia all'uomo durata solo undici ore: il 59enne, grazie alle immagini del suo volto diffuse dai carabinieri, è stato riconosciuto dalla sorella gemella, che ha subito avvisato le autorità.

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