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Vignate, oltre 200 chili di hashish dalla Spagna nascosta nel mangime per animali: arrestati

Avrebbero importato dalla Spagna 256 chili di hashish nascondendola tra il mangime per gli animali per poi occultare la cassa in un campo agricolo a Vignate, in provincia di Milano: un uomo e una donna, marito e moglie, sono stati posti agli arresti domiciliari con l’accusa di importazione aggravata e continuata di sostanze stupefacenti. È stato inoltre disposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza per un uomo di 36 anni.
A cura di Ilaria Quattrone
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Avrebbero importato dalla Spagna 256 chili di hashish nascondendola tra il mangime per gli animali: nella mattinata di lunedì 10 maggio, i carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari – emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano – nei confronti di un uomo e una donna, marito e moglie. Oltre che per loro, è stato disposto l'obbligo di dimora nel comune di residenza per un uomo di 36 anni: tutti loro sono indagati per importazione aggravata e continuata di sostanze di stupefacenti.

La droga nascosta in una cassa

I fatti risalgono al 15 dicembre 2020: a Vignate – comune in provincia di Milano – i militari della stazione di Melzo hanno sorpreso i tre mentre tentavano di nascondere in un terreno agricolo una cassa, proveniente da Malaga, piena di mangime per animali. Una volta ispezionata, su accordo con la Procura di Milano, sono state trovate delle valigie con panetti di hashish per un peso di 256 chilogrammi.

I tre complici importavano droga dalla Spagna

Dalle indagini è emerso che i tre avevano ritirato la cassa da un'azienda di spedizioni internazionali con sede a Vignate e che i due coniugi avrebbero commissionato – tra il novembre e il dicembre 2020 – alla stessa società, tramite aziende cessate o inesistenti con sede in provincia di Avellino, di trasportare dalla Spagna delle casse dirette a una società maltese che, dopo ulteriori indagini, è stato scoperto essere inesistente. Marito e moglie sono stati quindi posti agli arresti domiciliari mentre per il terzo uomo è stato previsto l'obbligo di dimora.

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