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Vigile accoltellato nei boschi della droga da uno spacciatore: “Anche lui a suo modo è una vittima”

L’agente della polizia locale dell’Alto Lario a Colico (Lecco) Roberto Pozzoli è stato accoltellato il 9 gennaio da un presunto spacciatore bloccato nei boschi della droga. “Nemmeno me n’ero accorto”, ha raccontato il 46enne, “avrebbe potuto essere armato diversamente”.
A cura di Enrico Spaccini
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(Archivio)
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Un presunto spacciatore 44enne nel pomeriggio di martedì 9 gennaio ha accoltellato un agente della polizia locale dell'Alto Lario a Colico (in provincia di Lecco) nella zona dei boschi della droga. Il poliziotto, il 46enne Roberto Pozzoli, era in servizio di pattugliamento insieme ai suoi colleghi quando si è imbattuto in tre uomini. Due sono riusciti a fuggire, mentre il terzo è stato bloccato. Cercando di divincolarsi, il 44enne ha colpito l'agente e poi avrebbe inscenato un malore. Arrestato, aveva addosso denaro in contante che, secondo la polizia locale, era probabilmente l'incasso della giornata di spaccio.

L'accoltellamento nei boschi della droga di Colico

"Nemmeno me n'ero accorto", ha raccontato Pozzoli in un'intervista a Il Giorno, "solo quando mi sono tolto i guanti sporchi di sangue e ho visto un profondo taglio aperto al dito ho realizzato quello che mi era capitato e che sarebbe potuto succedermi". Il 44enne, infatti, una volta bloccato dagli agenti ha provato a divincolarsi, usando anche un coltello che aveva appena estratto dalla tasca.

Così facendo, il presunto spacciatore ha colpito alla mano Pozzoli che, d'istinto, ha proteso la mano per difendersi. L'agente è stato poi soccorso dai volontari della Croce Rossa di Colico che lo hanno trasportato in ambulanza all'ospedale di Gravedona. Le sue condizioni non sono gravi e, dopo qualche punto di sutura, è stato dimesso. "Al posto di un coltello avrebbe potuto essere armato con le due roncole che abbiamo trovato lì nei paraggi", ha commentato il 46enne.

"Anche lui è una vittima"

Anche il 44enne è stato trasportato in ospedale, a Lecco, dai volontari del Soccorso bellanese. "Pure lui a suo modo è una vittima", ha commentato Pozzoli, "non credo che il suo sogno da piccolo fosse quello di dormire all’addiaccio sotto il ponte di Inganna".

"La droga è una piaga", ha concluso l'agente della polizia locale che, seppur rischiando la vita ogni giorno, guadagna uno stipendio pari a 1.300 euro netti: "Con gli straordinari, la partecipazione a diversi progetti e altre indennità la cifra aumenta, ma non di molto", ha affermato, "lo faccio per i miei figli, voglio essere utile contro chi porta dolore nelle famiglie".

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