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Vaccini anti-Covid: a Pavia arrivano un migliaio di siringhe sbagliate

Al Policlinico San Matteo di Pavia e all’ospedale di Voghera sono state inviate da Roma siringhe non idonee a somministrare il vaccino anti-Covid. A rendersi conto dell’errore alcuni sanitari che fortunatamente hanno potuto utilizzare le scorte presenti nei magazzini per vaccinare i propri colleghi. Adesso si cercherà di capire se sarà possibile restituire le siringhe non idonee o utilizzarle per altri scopi.
A cura di Ilaria Quattrone
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Ai ritardi sulle somministrazioni dei vaccini anti-Covid, si aggiungono anche gli errori di consegna del materiale. Ieri, lunedì 4 gennaio, i sanitari degli ambulatori vaccinali di Pavia si sono resi conto che almeno un migliaio di siringhe inviate da Roma non erano idonee. Fortunatamente è stato possibile utilizzare le scorte presenti in magazzino consentendo così a 189 operatori sanitari di poter eseguire con tranquillità il vaccino.

Utilizzate le scorte presenti nei magazzini

Stando a quanto riportato dal giornale "La Provincia Pavese", le siringhe inviate erano quelle da cinque millilitri. Per il vaccino della Pfizer invece sono necessarie quelle da uno. Gli operatori sanitari, resisi conto dell'errore e per evitare che il siero andasse sprecato, hanno quindi utilizzato quelle presenti nei magazzini del Policlinico San Matteo e dell'ospedale di Voghera consentendo così ai primi volontari di vaccinarsi. Adesso, le direzioni sanitarie dovranno capire se potranno restituire il materiale o utilizzarlo per altro: resta inoltre da capire come mai sia stato fatto un errore del genere.

I ritardi sulle vaccinazioni in Lombardia

Le siringhe sono parte integrante del piano vaccinale partito proprio ieri in Lombardia, tra ritardi e polemiche. Secondo quanto spiegato dall'assessore al Welfare Giulio Gallera entro fine febbraio dovrebbe esser coperto il personale sanitario. Ma proprio l'assessore Gallera negli ultimi giorni è finito nell'occhio del ciclone per la bassa percentuale di vaccinazioni eseguite in una delle Regioni più colpite dalla pandemia. Gallera aveva infatti giustificato i ritardi nelle somministrazioni affermando che c'erano medici e infermieri con ferie arretrate che non avrebbe fatto rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa: affermazioni non gradite dalla Lega, e che potrebbero essergli costate la poltrona.

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