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Uomo trovato mummificato nella mansarda di casa dopo 7 mesi: “Aveva detto che sarebbe andato in comunità”

Nessuno aveva più notizie di lui da 7 mesi. Andrea Fanelli è stato trovato mummificato in casa a Fino Mornasco (Como) dopo la segnalazione del figlio. Aveva detto che sarebbe entrato in comunità per guarire dalla tossicodipendenza.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Andrea Fanelli, l'uomo trovato in stato di mummificazione nella mansarda di casa sua a Fino Mornasco (Como), aveva problemi di tossicodipendenza. Come confermato da una fonte a Fanpage.it, il 60enne aveva da tempo intrapreso un percorso di riabilitazione. Verso fine settembre aveva annunciato a tutti i suoi conoscenti che sarebbe entrato in una comunità, in modo da poter cambiare vita una volta per tutte. Di lui, però, nessuno ha avuto più notizie fino al ritrovamento del corpo senza vita. Ora il pubblico ministero ha disposto un'autopsia che chiarirà il motivo e una data più precisa del decesso.

Sette mesi di silenzio

Che non si potesse far sentire per diverso tempo, suo figlio, residente a Milano, lo aveva messo in conto. A volte, quando si entra in un centro di recupero per tossicodipendenti si tende a ridurre i contatti con il mondo esterno in modo da concentrarsi maggiormente sulla propria salute. Tuttavia, sette mesi erano davvero troppo lunghi. Non era normale che il padre non telefonasse mai, nemmeno alla sua anziana madre malata che viveva con lui in via Valtellina a Fino Mornasco. Erano in pochi a preoccuparsi di Fanelli: separato, non aveva più contatti con l'ex moglie, ed era in pensione, quindi nessun posto di lavoro attendesse il suo ritorno. Per suo figlio, però, quel silenzio era sospetto. Ha deciso quindi di far intervenire i carabinieri di Cantù che, con il supporto dei vigili del fuoco, sono riusciti a entrare in quella casa e a trovare Fanelli.

Nessun segno di violenza

Il corpo era quasi irriconoscibile, in avanzato stato di mummificazione. Dalle prime rilevazioni, è apparso subito evidente come non ci fossero segni di violenza. L'ipotesi più probabile è che il 60enne sia stato colto da un malore mentre era sdraiato sul letto della sua camera. Resta da capire se questo sia stato dovuto a un'improvviso arresto cardiaco o a un'overdose. L'autopsia stabilirà anche una data del decesso più accurata.

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