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Uomo di 32 anni arrestato per pedopornografia: girava filmini con la figlia, sequestrati 5.000 video

Un uomo di 32 anni di Brescia è stato arrestato dalla polizia per aver realizzato e frequentato chat in cui si diffondeva materiale pedopornografico. Nel suo cellulare, gli agenti hanno trovato anche filmini girati insieme alla figlia, minorenne, in cui l’uomo praticava atti sessuali. In totale, altre 17 persone sono state identificate.
A cura di Filippo M. Capra
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Un uomo di 32 anni di Brescia è stato arrestato dalla polizia di Stato al termine delle indagini condotte dagli agenti per contrastare la pedopornografia online. Altre 17 persone sono state perquisite in diverse province. Lo riporta la polizia postale di Milano che spiega come il cittadino bresciano sia stato colto in flagranza di reato poiché trovato in possesso di "ingenti quantitativi di materiale pedopornografico".

Padre realizzava filmini con la figlia

Dall'analisi forense condotta poi dalla sezione bresciana della polizia postale sui dispositivi elettronici ed informatici trovati in possesso dell'uomo, sono stati scoperti diversi video conservati nella memoria che ritraggono l'indagato in atti sessuali "praticati nei confronti della propria figlia". La polizia spiega poi che lo stesso apparteneva a diversi gruppi in cui venivano condivisi ulteriori filmati contenenti abusi sessuali nei confronti di bimbi piccoli. Così, per poter identificare tutti i coinvolti, ritenuti ora responsabili di diffusione di materiale pedopornografico, la polizia postale ha effettuato un'elaborazione di oltre 6.400 connessioni, risalendo ad un totale, momentaneo, di 17 soggetti che, spiega la polizia, "al fine di restare anonimi sulla rete internet e non incorrere in conseguenze penali, creavano account utilizzando caselle di posta elettronica aperte ad hoc con dati fittizi e accedendo alla rete attraverso reti Wi-Fi “aperte” o connessioni internet intestate a soggetti terzi".

Rinvenuti 5.000 video pedopornografici

Gli agenti della postale hanno quindi incrociato le tracce informatiche risalendo alla geolocalizzazione dei singoli indirizzi, riuscendo quindi a identificare gli autori. In totale, le indagini hanno concesso alla polizia di sequestrare 22 smartphone, tre pc, otto hard disk, quattro pennette usb e due tablet per una capacità di memoria di circa 15 terabyte dove erano conservati oltre 5.000 tra foto e video di immagini pedopornografiche.

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