Uno studente di Infermieristica: “Tirocini non pagati in ospedale, ma lavoriamo con tutti i rischi della professione”

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La redazione di Fanpage.it, ha ricevuto la lettera di uno studente di Scienze Infermieristiche di un Ateneo del Nord Italia. Il lettore, che scrive da Milano, ha raccontato le condizioni che vivono i tirocinanti negli ospedali. In particolare, turni massacranti e ore non pagate. Di seguito, la lettera integrale di Luca.
"Vi scrivo questa lettera perché sono stanco ed esausto. Mi chiamo Luca (nome di fantasia perché per evitare ripercussioni preferisco mantenere l’anonimato) e sono uno studente di scienze infermieristiche presso un Ateneo nel Nord Italia.
In questi mesi afosi di estate sto svolgendo il mio tirocinio in ospedale con più di 400 ore a titolo gratuito: già, noi studenti non siamo pagati durante il nostro tirocinio.
Anche se sulla carta siamo tirocinanti noi seguiamo mensilmente gli orari ed i turni degli infermieri ospedalieri: di fatto il nostro tirocinio è di manovalanza, corriamo nel reparto per curare i pazienti con i nostri tutor che ci insegnano le procedure.
Ma purtroppo spesso siamo costretti a fare anche gli OSS in quanto nella sanità pubblica c’è carenza di questa figura.
Il punto è che però noi paghiamo le tasse universitarie per imparare la professione infermieristica, non quella da operatore socio-sanitario; ma siamo costretti a farlo lo stesso con la solita ipocrita retorica del “Lo si fa per il bene del paziente” quando in realtà lo dobbiamo fare per colpa della disorganizzazione e mancanza di fondi del Sistema Sanitario Nazionale.
E l’Università non ci ha mai spiegato con attenzione quelle che sarebbero le movimentazioni nelle alzate dal letto dei pazienti (perché è competenza degli OSS!) ed io mi sono anche preso una dorso lombalgia e non posso nemmeno restare a casa a riprendermi perché altrimenti rischierei di perdere le ore che andrebbero ad accumularsi rallentandomi il mio percorso di studi.
Tutto questo noi tirocinanti lo facciamo a titolo gratuito: nemmeno un rimborso spese per chi come me ha la sfortuna di abitare lontano dall’Ospedale ed è costretto a spendere di tasca propria la benzina o l’abbonamento ai mezzi di trasporto pubblico; il tutto con i rischi di contatto biologico a cui quotidianamente siamo esposti con pazienti con malattie infettive.
Ecco perché Infermieristica non attrae più: mentre in altri paesi come la Francia gli studenti durante il tirocinio vengono retribuiti, qua non possiamo nemmeno lamentarci perché “siamo solo degli studenti” oppure “dobbiamo farci prima la gavetta”.
Peccato che tanti miei compagni di corso hanno abbandonato questo percorso universitario proprio perché stanchi di fare sacrifici non retribuiti e sotto demansionati.
Invece, chi come me decide di continuare, sta già pianificando di cercare poi lavoro all’estero dove la professione viene riconosciuta sia a livello economico che sociale.
E questo non è un problema che riguarda solo degli infermieri ma riguarda tutti i cittadini: di questo passo negli anni futuri non ci saranno più professionisti della salute negli Ospedali e nei Pronto Soccorso che si prenderanno cura della loro salute e di quella dei loro cari".