video suggerito
video suggerito

Una ex paziente di Giovanni Sgroi, arrestato per violenza sessuale: “Lo denunciai nel 2010, ma fui lasciata sola”

Giovanni Sgroi, sindaco di Rivolta d’Adda (Cremona) è stato arrestato nei giorni scorsi perché accusato di violenza sessuale nei confronti di quattro pazienti. Un’altra sua ex paziente, che lo aveva denunciato nell’ottobre 2010, ha affermato che, quando ha saputo dell’arresto, è scoppiata a piangere a dirotto.
A cura di Ilaria Quattrone
61 CONDIVISIONI
Giovanni Sgroi (foto da Facebook)
Giovanni Sgroi (foto da Facebook)

Giovanni Sgroi, sindaco di Rivolta d'Adda, comune che si trova in provincia di Cremona, è stato arrestato nei giorni scorsi perché accusato di violenza sessuale nei confronti di quattro pazienti. Un'altra sua ex paziente, che lo aveva denunciato nell'ottobre 2010 quando il 70enne era direttore della Chirurgia generale di Alzano, ha affermato che, quando ha saputo dell'arresto, è scoppiata a piangere a dirotto.

"Quell'uomo mi ha rovinato la vita", ha dichiarato in un'intervista al quotidiano Il Corriere della Sera. Il medico al momento si trova agli arresti domiciliari dopo che quattro pazienti del centro polispecialistico di Pozzuolo Martesana, nel 2024, lo hanno accusato di abusi. Sgroi aveva iniziato a lavorare lì nel 2011, una volta chiusa l'esperienza di Alzano. Il giorno successivo all'arresto, il prefetto di Cremona lo ha sospeso dalla carica. Nella giornata di oggi, martedì 27 maggio, sarà interrogato dalla giudice per le indagini preliminari Sara Cipolla.

La vittima, intervistata da Corsera, oggi ha 59 anni. L'episodio risalirebbe a ottobre 2010 quando la donna, che stava seguendo un percorso per perdere peso e sarebbe stata seguita da Sgroi su consiglio di un altro specialista, era ricoverata all'ospedale di Alzano Lombardo per un'addominoplastica: "Erano le 8 e un’infermiera mi disse che Sgroi voleva visitarmi. Fui l’ultima ad entrare, prima fece altre persone. Chiuse la porta a chiave e mi fece stendere sul lettino". 

L'operazione le aveva lasciato una cicatrice che dal seno arrivava fino al pube: "Sgroi iniziò a sfregarmi sulla cicatrice in orizzontale e verticale, senza guanti. Poi, mise tutta la mano nelle mutandine e andò avanti per un quarto d’ora o forse di più, non riuscivo a calcolare i tempi". 

In quel lasso di tempo, lei era paralizzata: "Poi ha smesso e si è messo a scrivere al computer". La sera prima le avrebbe chiesto di spogliarsi e l'avrebbe fotografata. La 59enne aveva raccontato tutto al marito e poi è andata a sporgere denuncia in Questura a Verona. È stata poi chiamata in Procura a Bergamo dove sarebbe stata interrogata per tre ore.

Il suo caso è stato archiviato a marzo 2013: "Non credo più nella giustizia, io non ne ho avuta e mi sono sentita sola, a tratti derisa", ha raccontato. La 59enne ha poi spiegato di essere pronta ad andare in Tribunale o dagli inquirenti qualora la chiamassero a testimoniare: "Quell'uomo mi ha rovinato la vita", ha continuato. Ha poi spiegato di non essersi opposta all'archiviazione perché "sentivo che non mi credevano". 

61 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views