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Un morto e tre ricoverati per legionella nelle case popolari a Milano: acqua calda chiusa per le analisi

Un uomo di 91 anni è morto e tre persone sono finite all’ospedale per infezioni da legionella contratte in un condominio delle case popolari di via Rizzoli, a Milano, gestite da MM. L’azienda ha chiuso per precauzione l’acqua calda nel palazzo e ha fatto sapere di avere avviato le analisi e una disinfezione dell’impianto idrico.
A cura di Alice De Luca
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Foto da LaPresse
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Due giorni fa un uomo di 91 anni, Luigi Gandini, è morto all'ospedale San Raffaele di Milano dopo essere stato contagiato dalla Legionella, il batterio che si può trovare in tubature dell'acqua e che, soprattutto nei soggetti più fragili con patologie pregresse, può causare infezioni polmonari che possono risultare fatali. Oltre a lui, sarebbero state ricoverate in altri ospedali della città anche altre tre persone: stando alle prime informazioni raccolte, tutti i pazienti contagiati provengono dallo stesso stabile delle case popolari in via Rizzoli, a Crescenzago, gestito da MM, partecipata del Comune di Milano.

L'azienda ha spiegato di aver avviato ieri, mercoledì 2 giugno, i "protocolli precauzionali a fronte di alcune segnalazioni giunte nelle scorse ore da parte di alcuni inquilini". Per sicurezza, è stata sospesa l'erogazione dell'acqua calda ed è stata effettuata una disinfezione dell'impianto idrico, in attesa dei risultati delle analisi (che dovrebbero arrivare entro un paio di giorni) per rilevare l'eventuale presenza del batterio nelle tubature. Anche l'Agenzia di Tutela della Salute di Milano ha confermato che "Sono state avviate le indagini ambientali presso lo stabile, al fine di ricostruire l’origine dell’infezione". 

Nel frattempo in consiglio comunale è stata presentata un'interrogazione sul caso, firmata dal consigliere di Fratelli d'Italia Marco Cagnolati: "I residenti denunciano da mesi acqua calda assente o insufficiente ai piani alti – scrive il consigliere – presenza di acqua torbida e maleodorante dai rubinetti, oltre a lavori sulla caldaia centrale (datata oltre 40 anni) che MM avrebbe dichiarato come causa dei disservizi". Nel documento si fa riferimento anche a un altro episodio di legionella verificatosi nello stesso stabile nel 2017.

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