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Uccise e decapitò l’amica Marilena Re, Vito Clericò suicida in carcere

È morto suicida nel carcere di Busto Arsizio dove stava scontando una condanna all’ergastolo per l’omicidio dell’amica Marilena Rosa Re il 64enne Vito Clericò. L’uomo si è tolto la vita domenica pomeriggio nei bagni dell’istituto penitenziario: a lanciare l’allarme il compagno di cella. L’assassinio della promoter di Garbagnate Milanese avvenne nel luglio del 2017.
A cura di Chiara Ammendola
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Si è tolto la vita nel carcere di Busto Arsizio in provincia di Varese dove stava scontando la condanna all'ergastolo per l'omicidio di Marilena Rosa Re, il 64enne Vito Clericò. Il suicidio sarebbe avvenuto nei bagni dell'istituto penitenziario per soffocamento: l'uomo dopo aver scritto una lettera lasciata poi in cella si sarebbe diretto nei bagni e qui avrebbe ingerito dei sacchetti dell'immondizia.

L'allarme lanciato dal compagno di cella

La notizia è stata confermata nella serata di ieri quando il corpo ormai senza vita di Clericò è stato trovato dal personale del penitenziario intervenuto dopo l'allarme lanciato dal compagno di cella: quest'ultimo non vedendo tornare il compagno dai bangi comuni ha infatti allertato la polizia pensando fosse stato colto da un malore. Nella lettera scritta prima di compiere l'estremo gesto Clericò avrebbe spiegato i motivi che lo hanno spinto al suicidio non prima di essersi scagliato contro l'autorità giudiziaria.

La lettera scritta prima del suicidio

Condannato all'ergastolo con rito abbreviato, il 64enne originario di Garbagnate Milanese ha ucciso nel luglio del 2017 l'amica 58enne Marilena Rosa Re. La donna, promoter e madre di due figli, residente a Castellanza, in provincia di Varese, era scomparsa da casa il 30 luglio 2017 facendo perdere le sue tracce: di lei non si erano avute più notizie per settimane fino a quando nel settembre dello stesso anno vi è una svolta nelle indagini con il fermo del 66enne Clericò. L'uomo, amico della vittima, fornisce versioni sempre differenti fino all'ammissione dell'omicidio: i resti di Marilena, orrendamente mutilata e decapitata, vengono ritrovati in un orto nella disponibilità dello stesso Clericò, mentre il cranio della vittima lungo alcuni binari.

Il cruento omicidio e il corpo mutilato di Marilena

L'omicidio, stando a quanto stabilito dall'inchiesta, è avvenuto a Garbagnate Milanese per motivi di soldi: Marilena aveva prestato una grossa somma di denaro a Clericò, in quanto la considerava una persona di sua fiducia. In seguito però ne aveva chiesto la restituzione: Clericò nel frattempo aveva però speso il denaro e ha ucciso la donna perché non poteva onorare la richiesta. Anche la moglie di Clericò, Alba De Rosa, è coinvolta nella vicenda: la donna è ancora indagata in un altro filone dell'inchiesta, stralciata dalla principale, con le accuse di occultamento e vilipendio di cadavere.

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