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Uccide il suo creditore per 30mila euro di debito e dà fuoco al corpo, chiesto l’ergastolo per Cristiano Mossali

Cristiano Mossali è stato condannato in primo grado per l’omicidio volontario di Nexhat Rama e la distruzione del suo cadavere. In Appello, il procuratore generale ha chiesto l’ergastolo.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

La Procura generale ha chiesto l'ergastolo per Cristiano Mossali, il 54enne condannato in primo grado a 27 anni di reclusione per l'omicidio di Nexhat Rama, avvenuto a Cologne (in provincia di Brescia) nell'agosto del 2022, e per la distruzione del suo cadavere. Secondo la ricostruzione dell'accusa, il meccanico di Palazzolo avrebbe ucciso il 40enne nella sua officina con un colpo di pistola alla testa perché non riusciva a ripagargli un debito da 30mila euro. Dopo aver caricato il corpo nella sua stessa auto, Mossali l'avrebbe abbandonata in un campo e incendiata. Per la difesa, invece, non ci sarebbero prove sufficienti per poter condannare il 54enne "oltre ogni ragionevole dubbio" e, per questo, ha chiesto la sua assoluzione.

L'omicidio di Rama, 40enne di origine kosovara residente a Capriolo, si sarebbe consumato la mattina del 29 agosto 2022 nell'officina di Mossali. Per l'accusa, il 54enne avrebbe premeditato tutto: avrebbe effettuato "molti" sopralluoghi nel luogo dove poi è stata ritrovata l'auto incendiata, avrebbe detto due giorni prima ai suoi dipendenti di non presentarsi al lavoro prima delle 14 e avrebbe chiesto al figlio di "mentire" affinché testimoniasse che quel giorno era a pranzo con lui e la madre.

Mossali ha dichiarato che quella mattina Rama si era presentato alla sua officina per fare un tagliando all'auto e che poi se ne era andato. Secondo gli investigatori, invece, il 54enne avrebbe avuto un debito di circa 30mila euro con lui che non riusciva a saldare e, così, gli avrebbe sparato un colpo di pistola in testa. L'arma non è mai stata ritrovata, ma durante le indagini i Ris hanno isolato tracce ematiche di Rama all'interno dell'officina e un dipendente aveva dichiarato di aver sentito uno "strano" odore di pulito al suo arrivo. Per la pm Claudia Passalacqua che aveva condotto le indagini, Mossali avrebbe cercato di cancellare ogni traccia del passaggio di Rama in officina, così come poi avrebbe fatto con il suo cadavere e la sua auto, incendiando entrambi in un campo poco distante, a Cologne.

Durante il processo davanti alla Corte d'Assise, la Procura aveva chiesto la condanna all'ergastolo per Mossali mentre la difesa, con lo stesso 54enne che si proclamava innocente, l'assoluzione. La condanna in primo grado è stata di 27 anni, per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e distruzione di cadavere. Ora, in Appello, il Procuratore generale è tornato a chiedere l'ergastolo, così come anche Vedat Rama, fratello della vittima, che attraverso il suo legale si è costituito parte civile.

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