Uccide il padre adottivo davanti ai familiari a Varese, un testimone: “Il fratello gridava: Ha ucciso papà”

"Ho sentito dei rumori in strada e mi sono affacciato alla finestra, ho visto due persone che litigavano con il coltello da cucina in mano. Ho cercato di fermarli, uno dei due ha detto: Lui ha ammazzato mio padre". È la testimonianza di un residente di Luino (Varese), che nella serata di ieri domenica 8 luglio ha assistito alla lite tra due fratelli, figli adottivi di Boris Rezzonico: l'uomo è stato accoltellato a morte intorno alle 19.30 da uno dei due ragazzi, Francesco Rezzonico, 25 anni, al culmine di una discussione casalinga dopo il pranzo domenicale. Il tutto davanti agli occhi dei familiari.
I tre, padre e figli, erano o venuti in Italia per far visita alla madre, ex moglie dell’uomo, da poco trasferitasi a Luino da Lugano, dove tuttora abita il resto della famiglia. "Uno dei due continuava a urlare: Mio padre sta morendo, sta morendo. Ho chiamato subito i carabinieri e l'ambulanza", sempre il testimone. "Appena sono arrivati, li hanno bloccati a terra. Uno è stato portato via".
Durante l'aggressione, secondo le ricostruzioni dei Carabinieri della Compagnia di Luino e del Reparto di Varese, era infatti presente anche l’altro figlio, che avrebbe inutilmente tentato di difendere il padre. Ma le condizioni del 57enne dopo i fendenti sono apparse subito estremamente gravi, e poco dopo l'arrivo dei medici e dei paramedici l'uomo è deceduto nonostante i diversi tentativi di rianimarlo.
Dopo l’omicidio, intanto, Francesco Rezzonico si è allontanato a piedi dall’appartamento al primo piano. I Carabinieri, giunti sul posto insieme ai sanitari, hanno avviato immediatamente le ricerche, individuando e fermando il giovane a poche centinaia di metri dal luogo del delitto. Al momento si trova in caserma a Luino: il provvedimento di fermo a suo carico dovrebbe essere formalizzato nelle prossime ore.