Travolti e uccisi da un motoscafo sul lago di Garda, chiesta la conferma delle condanne per i due turisti tedeschi

Il procuratore generale ha chiesto in Cassazione la conferma delle condanne per Patrick Kassen e Christian Teismann, i due turisti tedeschi accusati della morte di Greta Nedrotti e Umberto Garzarella che travolsero con il loro motoscafo nell'estate del 2021 davanti alle rive di Salò, sulla sponda bresciana del lago di Garda. Entrambi sono stati già condannati in primo e in secondo grado, ma i loro avvocati hanno chiesto l'annullamento delle sentenze. L'udienza che si è tenuta questa mattina, giovedì 8 maggio, è durata all'incirca un paio d'ore e la decisione della Suprema Corte potrebbe arrivare già nel pomeriggio.
L'incidente sul lago di Garda e la richiesta degli avvocati degli imputati
Stando a quanto ricostruito dalle indagini, la sera del 19 giugno 2021 Greta Nedrotti e Umberto Garzarella si trovavano a bordo della loro barca ferma davanti alla riva di Salò. Un motoscafo, però, li travolse uccidendoli. Ai comandi c'era Patrick Kassen, che è stato condannato in primo e in secondo grado a 4 anni e 6 mesi di reclusione, e a bordo c'era anche Christian Teismann, proprietario del veicolo condannato nei primi due gradi di giudizio a 2 anni e 11 mesi.
Durante l'udienza dell'8 maggio, gli avvocati dei due imputati hanno chiesto di annullare le precedenti sentenze. Secondo i legali, Teismann stava dormendo e quindi non avrebbe avuto alcuna responsabilità nell'incidente e Kassen nega che fosse ubriaco alla guida. Inoltre, ritengono ci sia stata una responsabilità in Garzella, in quanto aveva lasciato la barca ferma e senza nessuno ai comandi.
La ricostruzione fatta nei processi
Il procuratore generale, invece, ha chiesto la conferma delle condanne e l'annullamento solo del sequestro del motoscafo. Gli avvocati delle famiglie delle vittime hanno, a loro volta, ribadito come Teismann fosse stato filmato poco dopo lo schianto sveglio e alla guida del veicolo, sottolineato che i precedenti processi avevano stabilito che Kassen era ubriaco, che il natante dove si trovavano i due ragazzi era stato ben segnalato e che Nedrotti, appena prima dell'impatto, era in piedi a tentare di evitare la collisione.
In aula non erano presenti i due imputati, ma i familiari delle vittime. Alcuni di loro, mentre parlavano gli avvocati dei due imputati, si sono allontanati dall'aula.