Travolsero e uccisero con il motoscafo una coppia sul lago di Garda: definitive le condanne per i due manager tedeschi

La Cassazione ha confermato, rendendole definitive, le sentenze di primo e secondo grado che avevano condannato Patrick Kassen e Christian Teismann rispettivamente a 4 anni e 6 mesi e a 2 anni e 11 mesi per duplice omicidio e naufragio (il secondo nella forma della cooperazione colposa). I due manager tedeschi sono stati ritenuti responsabili della morte di Greta Nedrotti e Umberto Garzarella, travolti e uccisi da un motoscafo nell'estate del 2021 davanti alle rive di Salò, sulla sponda bresciana del lago di Garda. La Quarta sezione della Corte ha deciso, su richiesta del sostituto procuratore generale Aldo Esposito, di annullare solo la confisca del motoscafo, rinviando sul punto alla Corte d'Appello di Brescia.
La sera del 19 giugno 2021 la studentessa 25enne di Toscolano Maderno e il compagno imprenditore di Salò di 38 anni si trovavano a bordo dell'imbarcazione di lui fermi, nei pressi del golfo di Salò. All'improvviso, i due vennero travolti e uccisi dal motoscafo Riva Aquarama con a bordo Kassen e Teismann, manager tedeschi che stavano trascorrendo una vacanza sul lago di Garda.
Per il sostituto procuratore generale, che ha chiesto di confermare le sentenze di primo e secondo grado a carico dei due manager, alla guida del motoscafo c'era Kassen: era ubriaco, viaggiava a 19.44 nodi (ben al di sopra dei limiti) e "non doveva guidare". Allo stesso tempo, la barca di Garzarella era dotata "di luce bianca visibile a 360 gradi, fissa" e Nedrotti era sveglia, in piedi, a fare da vedetta.
Gli avvocati della difesa, Guido Sola e Massimo Bonvicini, avevano chiesto l'annullamento della sentenza citando un presunto concorso di colpa di Garzarella nella collisione, parlando di una "evitabilità" dell’evento. Per l'avvocata Caterina Braga, che rappresenta i familiari delle vittime che si sono costituiti parte civile, queste accuse sarebbero state "di effetto unicamente sgradevole", in quanto sosterrebbero posizioni "smontate dall’istruttoria e confermate in appello".
La Corte di Cassazione ha, dunque, confermato le responsabilità di Kassen e attribuito a Teismann una "cooperazione colposa" che si sarebbe manifestata lasciando la guida del suo motoscafo all'amico "nonostante il comune stato di ubriachezza" e consentendogli di "guidarlo in violazione del limite di velocità" anche "nella consapevolezza di alcune caratteristiche irregolari del motoscafo". I giudici hanno escluso, come invece, sosteneva la difesa, che Teismann stesse dormendo al momento dei fatti, altrimenti "sarebbe stato proiettato fuori dalla barca".