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Travolge e uccide un ciclista, Martina De Luise patteggia 3 anni per omicidio stradale e omissione di soccorso

Boukarè Guebre è morto lo scorso 8 ottobre dopo essere stato travolto da un’auto a Olginate (Lecco). Alla guida c’era Martina De Luise, che non si era fermata a sincerarsi delle condizioni del 39enne. La 35enne ha patteggiato una pena di 3 anni per omicidio stradale e omissione di soccorso.
A cura di Enrico Spaccini
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Boukare Guebre
Boukare Guebre

Ha patteggiato una pena di 3 anni di reclusione Martina De Luise, la 35enne di Barzanò (in provincia di Lecco) che lo scorso 8 ottobre travolse e uccise con la sua auto Boukarè Guebre senza fermarsi a prestare soccorso. Il gup Salvatore Catalano ha accolto l'accordo raggiunto fra l’avvocato difensore Alessandra Carsana e il pubblico ministero Simona Galluzzo. De Luise era stata rintracciata dai carabinieri nella sua abitazione poche ore dopo l'incidente ed era risultata positiva all'alcol test. Alla 35enne, per la quale l'avvocato ha chiesto la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari, è stata revocata la patente di guida.

Guebre travolto mentre andava al lavoro

Erano circa le 5 di mattina dell'8 ottobre quando Guebre, residente a Garlate ma originario del Burkina Faso, stava pedalando lungo la provinciale a Olginate per raggiungere Valgreghentino, dove avrebbe dovuto iniziare il turno di lavoro. Il 39enne era stato travolto da una Volkswagen Polo che, nonostante l'impatto, non si era fermata a vedere cosa fosse accaduto. Poche centinaia di metri più in là, però, aveva accostato per rimuovere la bicicletta che era rimasta incastrata sotto la scocca dell'auto.

Ad aiutarla in quell'operazione era intervenuto un passante che, però, non era riuscito a farsi dire cosa fosse accaduto. Ripercorrendo la provinciale al contrario, trovò Guebre esamine a bordo strada e chiamò i soccorsi. All'arrivo dei sanitari, però, le condizioni del 39enne erano ormai disperate e morì poco dopo.

L'arresto di De Luise e il patteggiamento

Grazie alla testimonianza del passante e alle immagini del sistema di videosorveglianza comunale, i carabinieri erano riusciti in poco tempo a risalire a De Luise. Così, poco dopo i militari si erano presentati a casa sua a Barzanò. Dato che alla vista degli uomini in divisa si è sentita male, la 35enne era stata denunciata a piede libero e poi, in seguito all'interrogatorio di convalida davanti alla gip Nora Lisa Passoni, era stata posta agli arresti domiciliari.

Nei suoi confronti la pm Galluzzo aveva chiesto il giudizio immediato. De Luise era stata accusata di omicidio stradale e omissione di soccorso, con l'aggravante della guida in stato di ebbrezza. Ora, cinque mesi dopo l'incidente, il gup ha deciso di accogliere la richiesta di patteggiamento a 3 anni di reclusione. L'accordo è stato raggiunto anche grazie agli sforzi che la 35enne sta facendo per risarcire, tramite assicurazione, la famiglia della vittima residente in Burkina Faso.

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