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Trasferiti 44 detenuti dal carcere di Como dopo la rivolta del 13 novembre: cambia anche il direttore

Sono 44 i detenuti che nei giorni scorsi sono stati trasferiti dal carcere di Como dopo la rivolta del 13 novembre. Cambio anche ai vertici, con il direttore Fabrizio Rinaldi che è stato sostituito da Roberta Galati, già vicedirettrice a Monza.
A cura di Enrico Spaccini
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Le forze dell’ordine fuori dal carcere del Bassone a Como (foto da Facebook)
Le forze dell’ordine fuori dal carcere del Bassone a Como (foto da Facebook)

Sono stati trasferiti in altre case circondariali i 44 detenuti del carcere del Bassone di Como che avrebbero partecipato alla rivolta del 13 novembre. Lo ha annunciato ieri mattina il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, al termine di una visita all'interno dell'istituto: "Le regole ci sono e vanno rispettate anche all'interno di istituti come questo", ha dichiarato. Durante i disordini, rimasero feriti tre agenti e un detenuto di 24 anni. Quest'ultimo, una volta tornato in cella, si è tolto la vita.

Stando ai dati disponibili, ad oggi al Bassone sono ospitati circa 390 carcerati, mentre la capienza è fissata a 240. La settimana scorsa, una delegazione dell’associazione Nessuno Tocchi Caino e del consiglio direttivo della Camera Penale di Como e Lecco hanno visitato il carcere sottolineando la sofferenza dell'organico di polizia penitenziaria, con carenze di personale soprattutto per gli agenti impegnati nelle sezioni detentive e l'area sanitaria. È stato evidenziato anche come circa il 70 per cento dei detenuti sarebbe dipendente da sostanze stupefacenti e il 20 per cento affetti da patologie psichiatriche.

Ieri, 1 dicembre, il sottosegretario Ostellari ha visitato il carcere insieme al sottosegretario all'Interno Nicola Molteni e ha confermato come nei giorni scorsi i 44 detenuti che avrebbero preso parte alla sommossa del 13 novembre siano stati già trasferiti. Alcuni di loro sono stati trasportati nelle carceri di Monza e Varese, mentre altri in Piemonte, Campania e Sardegna. "Abbiamo anche deciso di investire in una pianta organica che merita più attenzione, con una programmazione che nel 2026 vedrà quello di Como tra gli istituti che otterranno le maggiori risposte non solo in termini di agenti e assistenti ma anche in termini di sovrintendenti e ispettori", ha aggiunto Ostellari al termine della giornata: "Cercheremo di velocizzare le espulsioni di detenuti stranieri cui mancano due anni di pena residua". Intanto, il direttore del carcere Fabrizio Rinaldi è stato sostituito da Roberta Galati, già vicedirettrice a Monza.

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