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Violenze al carcere minorile Beccaria di Milano

Torture al carcere Beccaria a Milano: un medico segnalò un pestaggio su un detenuto già nel 2022

Già nel 2022, una dottoressa segnalò alcuni lividi sul corpo di un detenuto minorenne del carcere Beccaria di Milano: segni di un possibile pestaggio. Questo episodio è agli atti dell’inchiesta per maltrattamenti nei confronti di alcuni agenti della polizia penitenziaria.
A cura di Ilaria Quattrone
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Il carcere minorile Cesare Beccaria è al centro di un'inchiesta della Procura di Milano che indaga su maltrattamenti e torture nei confronti di diversi detenuti minorenni da parte di alcuni agenti della polizia penitenziaria. Dalle indagini è emerso un quadro preoccupante: le violenze subite dai ragazzi sarebbero avvenute in un periodo compreso tra il 2022 e il 2024.

Sembrerebbe che già il 22 novembre 2022 una dottoressa, "medico per il Servizio dipendenze operativo" avesse segnalato la presenza di alcuni lividi sul corpo di un minorenne, un 17enne. Dopo una visita medica, infatti, aveva affermato come questo presentasse "un vistoso ematoma sulla spalla destra" ed "ecchimosi sul lato destro del collo". Il giovane le aveva inoltre detto di essere stato "aggredito da più agenti di polizia penitenziaria qualche giorno prima" e precisamente il 18 novembre.

Inoltre le aveva mostrato "la mano destra livida" affermando che gli era stata "ripetutamente pestata". La professionista aveva quindi deciso di segnalare il fatto alla Procura di Milano, alla Procura per i minorenni, alla Direzione Medica del Presidio San Paolo e al SerD Area Penale e Penitenziaria. Il documento, al momento, è agli atti dell'inchiesta.

A giugno dello scorso anno, le pubblico ministero Rosaria Stagnato e Cecilia Vassena avevano sentito una dirigente psicologa nonché ex consulente del carcere minorile. In un'occasione un detenuto le aveva raccontato che "in due-tre agenti ‘lo avevano sistemato'" e che le aveva visto alcuni segni. Lo stesso ragazzo avrebbe informato i vertici della struttura: "Mi pare lo abbia detto alla direttrice di allora o a Buccoliero o a Menenti". Entrambe l'ex direttrici sono indagate per presunte omissioni.

Avrebbe anche raccontato di averne parlato con un educatore, che già sapeva quanto accaduto. Quando le magistrate hanno chiesto perché non avesse segnalato l'episodio ha affermato: "Ho preso tempo per capire come erano andate le cose (…) io per prima ho detto al ragazzo che andava tirata fuori e ricordo che questa cosa fosse stata comunicata anche alla direttrice".

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