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Test sierologici, in Val Seriana il 41,8% ha gli anticorpi covid: a Nembro il dato più alto

Il 41,8% dei cittadini della bassa Val Seriana sottoposti a test sierologici ha avuto il coronavirus ed è positivo alla presenza di anticorpi. Lo ha comunicato Regione Lombardia, presentando i risultati della campagna di screening che si è conclusa in questi giorni. Il dato più elevato è quello di Nembro, con il 48,8%.
A cura di Simone Gorla
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Si è conclusa la campagna di test sierologici in bassa Val Seriana, il territorio più colpito dal coronavirus per numero di morti e concentrazione dei casi. Le analisi per la ricerca nel sangue di anticorpi da Sars-Cov-2 hanno confermato l'enorme diffusione del virus in questo territorio. Nei centri della zona, tra cui Nembro, Alzano Lombardo e Albino, la media dei positivi è del 41,8 per cento.

Test sierologici in bassa Val Seriana: i risultati dell'indagine

Sono 22.559 i test sierologici effettuati nel corso della campagna di screening che si è conclusa in questi giorni. Sui soggetti risultati positivi al Covid-19 sono stati processati 8.979 i tamponi (con 154 positivi al coronavirus, l’1,7% dei testati). I risultati sono stati diffusi in una nota dall’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, evidenziando che "solo una quota pari all’1,7% dei ben 8.979 testati presenta tracce compatibili con un'infezione in corso".

Nembro è la città più colpita: positivo il 48,8% dei testati

Tra i tre centri maggiormente colpiti dall'epidemia di Covid-19 è Nembro quello che ha la positività sierologica più elevata, pari al 48,8%. Seguono Albino (42,6%) e Alzano Lombardo (34,8%). "Questi valori sono proporzionali all'impatto di COVID19 su tali comuni nel corso dell'epidemia. Una parte rilevante di questa popolazione indagata è già stata sottoposta ad indagini sierologiche precedenti, con esiti di positività che hanno raggiunto il 62%", aggiunge Gallera.

“I dati che sono emersi – commenta Massimo Giupponi, direttore generale dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo – sono utili a comprendere meglio quanto accaduto e quindi ci consentono di programmare il futuro non sulla base di impressioni o dati parziali, ma sulla base di una metodologia e strumenti validati".

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