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Tentava di reclutare in carcere detenuti per compiere attentati terroristici: scoperto e fermato

È stata disposta un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un uomo di 37 anni che nel carcere di Opera, tra l’autunno 2019 e la primavera 2020, avrebbe tentato di reclutare tra le fila dell’Isis un altro detenuto. L’obiettivo era far commettere alcuni attentati terroristici tra la Tunisia, la Libia e anche l’Italia.
A cura di Ilaria Quattrone
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Avrebbe tentato di reclutare nelle file dell'Isis un detenuto del carcere di Opera di Milano. L'obiettivo era quello di far commettere attentati terroristici in Siria, Libia e anche in Italia. A scoprirlo sono stati gli agenti della polizia penitenziaria che lo hanno così fermato.

L'uomo apparterebbe a un'organizzazione affiliata all'Isis

Stando alle prime informazioni, l'uomo – un 37enne di origini tunisine – stava scontando una pena nel carcere milanese quando, tra l'autunno 2019 e la primavera 2020, avrebbe provato a convincere un suo connazionale a commettere degli attentanti "uccidendo e utilizzando bombe o armi da taglio". A scoprire quanto stava accadendo sono stati gli agenti della polizia penitenziaria. Dalle loro indagini è emerso che l'uomo risulterebbe appartenere a un'organizzazione vicina all'Isis con base in Tunisia. Il 37enne sarebbe stato più volte segnalato proprio perché "avrebbe fatto qualunque azione pur di scatenare conflitti, promuovere rivolte e sommosse utilizzando i suoi connazionali".

Anche in altri carceri avrebbe provato a indottrinare altri detenuti

Vista la sua pericolosità, il 37enne è stato trasferito prima ad Asti e poi a Siracusa dove gli è stata notificata la nuova ordinanza di custodia cautelare. Anche nei due istituti penitenziari avrebbe continuato a indottrinare altri detenuti, psicologicamente fragili, guidando "gruppi di preghiera da lui stesso formati durante le ore di socialità" durante i quali avrebbe inneggiato "agli attentati dell'Isis". Il provvedimento, chiesto dai pubblici ministeri di Milano Alberto Nobili ed Enrico Pavone, è stato firmato dalle giudice per le indagini preliminari Anna Magelli.

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