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Tassista ucciso a Milano, la denuncia di Carapellese: “Dopo 11 anni non c’è ancora la targa per Luca”

Ancora nessuna targa per Luca Massari, il tassista ucciso nel 2010 da tre persone per aver investito involontariamente il loro cagnolino.
A cura di Filippo M. Capra
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Il 10 ottobre di undici anni fa Luca Massari, tassista milanese, fu brutalmente ucciso durante un pestaggio tra via Ghini e largo Caccia Dominioni. A distanza di oltre due lustri, non è ancora stata affissa una targa in sua memoria, nonostante le numerose richieste e l'approvazione del Municipio 5 datata 2019. A denunciare l'assenza del ricordo per Massari è stato il presidente del Municipio 5 Natale Carapellese.

Carapellese: Dopo undici anni non c'è ancora la targa per Luca

In un post pubblicato su Facebook, Carapellese scrive che l'assenza di una targa a nome di Massari "fa male". Carapellese ha quindi ricordato che "a tanti anni dalla sua assurda scomparsa, non si è riusciti come Municipio, come Istituzione più prossima dei cittadini, a far posare una targa, un riconoscimento adeguato in memoria di Luca". Il presidente del Municipio 5 ha quindi detto che "in occasione del suo undicesimo anniversario, ho dovuto prendere atto con rammarico che la richiesta già formulata in una delibera del 2019 approvata dal Municipio 5 non ha avuto seguito per varie motivazioni burocratiche quanto inspiegabili", prima di promettere che "farò ogni sforzo nei prossimi giorni, affinché non passi un altro anno, senza ottenere le doverose risposte al fine di ottenere una dignitosa memoria della terribile scomparsa di Luca".

L'omicidio del tassista milanese Luca Massari

Luca Massari fu massacrato di botte e morì un mese di agonia dopo per aver investito accidentalmente il cagnolino di una coppia, fratello e sorella, sfuggito dal controllo della stessa. Per l'omicidio del tassista milanese sono stati condannati Pietro e Stefania Citterio rispettivamente a 14 anni di reclusione e a 10 mesi, e Morris Ciavarella, un loro amico, a 16 anni di carcere.

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