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Tangenti e regali per entrare al Conservatorio ‘Verdi’ di Milano: chiuse le indagini per 5 docenti e 19 studenti

Il pm Giovanni Polizzi ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini sul presunto giro di tangenti che si sarebbe verificato fino al febbraio 2023 al Conservatorio ‘Giuseppe Verdi’ di Milano. Per l’accusa, gli studenti avrebbero fatto regali e consegnato migliaia di euro ai docenti per venire ammessi all’istituto. Sono indagati 5 ex insegnanti e 19 allievi.
A cura di Enrico Spaccini
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Il Conservatorio ’Giuseppe Verdi’ di Milano
Il Conservatorio ’Giuseppe Verdi’ di Milano

La Procura di Milano ha chiuso le indagini, in vista della richiesta di processo, sul presunto giro di tangenti al Conservatorio ‘Giuseppe Verdi' di Milano. Gli indagati sono in tutto 24: tra questi cinque sono insegnanti e 19 studenti, in particolare di nazionalità cinese. Secondo l'accusa, gli aspiranti allievi avrebbero consegnato ai docenti regali come telefoni, occhiali griffati e collane, insieme a mazzette di denaro fino a 12mila euro a testa per venire ammessi alla prestigiosa scuola. Le ipotesi di reato sono, a vario titolo, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità e falso. Nella vicenda, l'istituto è parte offesa.

Stando a quanto ricostruito dalla Procura, per venire ammessi al Conservatorio ‘Verdi' gli studenti avrebbero elargito ai docenti regali di notevole valore economico. Si parla di "gemelli", un "telefono cellulare", una "cassa bluetooth", un "ventilatore con umidificatore", un foulard firmato, un "paio di occhiali da sole" griffati, "orecchini di acqua marina", una sciarpa da 400 euro e collane di "perle". Gli insegnanti, inoltre, avrebbero preteso acconti tra i 9mila e i 12mila euro a testa per "pacchetti" di 50-80 lezioni di canto che, secondo gli investigatori, servivano a nascondere le presunte mazzette. Episodi che si sarebbero verificati fino a febbraio 2023.

I capi d'imputazione sono in tutto 58 e gli indagati 24. Tra loro ci sono cinque ormai ex insegnanti, tre dei quali ancora sottoposti a misure interdittive di sospensione dalla professione decise dalla gip Alessandra Di Fazio. L'avviso di conclusione delle indagini è stato firmato dal pm Giovanni Polizzi e ora si attende la richiesta di rinvio a giudizio.

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