Tamponi e vaccini anti-Covid per i profughi ucraini che arrivano a Milano: dove si possono fare

Parte la rete di prevenzione a Milano e in Lombardia in vista di nuovi arrivi di profughi ucraini: un punto tamponi, gestito con l'esercito, è stato allestito proprio in Stazione Centrale. Un altro invece si trova alla stazione dei pullman di Lampugnano. Ci saranno poi quattro hotspot a Milano, a cui si aggiunge l'hub vaccinale di Palazzo delle Scintille, dove sarà possibile fare il tampone e avviare i percorsi per ricevere l'assistenza sanitaria necessaria.
L'obbligo di tampone
A livello nazionale infatti è stato introdotto l'obbligo di sottoporre a tampone tutti i profughi che arrivano in Italia: i test dovranno essere eseguiti entro 48 ore dal loro arrivo. Chi risulta negativo dovrà comunque mantenere per cinque giorni la mascherina Ffp2. Chi invece è positivo dovrà essere isolato: qualora qualcuno non dovesse avere un posto dove rimanere in quarantena, potrà accedere al Covid Hotel di Quartiere Adriano. Qui, per il momento, ci sono una decina di profughi. Se dovessero aumentare, potrebbero riaprire altri Covid Hotel.
Un'equipe di medici lombardi è in Polonia
In queste ore inoltre un gruppo di medici e operatori sanitari è partito dalla Lombardia e arriverà in Polonia dove gestirà l'evacuazione dei malati dal confine con l'Ucraina e il loro arrivo in regione. Il presidente Attilio Fontana ha annunciato che domani, martedì 15 marzo, si svolgerà una riunione con i sindaci dei capoluoghi lombardi per coordinare l'assistenza.
In molti rifiutano il vaccino anti Covid
Un'accoglienza che non è molto semplice: molti arrivano in modo autonomo e quindi non vengono tracciati. Dal punto di vista sanitario, c'è poi un altro ostacolo: secondo i dati, in Ucraina la copertura vaccinale è attorno al 35 per cento. Una percentuale bassa che è conseguenza di una sfiducia nei confronti dei vaccini sia anti-Covid che contro malattie come poliomielite e morbillo. Un'esitazione che si è inoltre concretizzata con il rifiuto da parte di molti, tra i cinquecento profughi assistiti dall'Agenzia di tutela della Salute della città metropolitana di Milano, di ricevere il vaccino.
Dove sono stati aperti gli sportelli per l'assistenza sanitaria
Gli sportelli per l'assistenza sanitaria ai profughi sono stati aperti a Villa Marelli, all'ospedale militare di Baggio, all'ospedale Sacco e in via Palermo. A questi si aggiunge anche Palazzo delle Scintille dove, dopo aver ricevuto il tampone e l'anamnesi vaccinale, vengono registrati in via temporanea nel servizio sanitario regionale. In questo modo riceveranno un codice particolare che gli permetterà di accedere alla sanità durante il periodo di permanenza.
Arriva la prima bimba in una classe di Milano
Intanto venerdì 11 marzo, alla scuola primaria Ciresola è arrivata la prima bimba in fuga dalla guerra. La piccola, ha spiegato la preside Anna Polliani al quotidiano "Il Corriere della Sera", avvierà un percorso di mediazione linguistica. Sempre in questi giorni sono arrivate altre due richieste alla scuola Tommaso Grossi a Calvairate.