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Come funziona l’accoglienza dei profughi ucraini a Milano

Associazioni, scuole e Comune si sono attivati a Milano per accogliere i profughi ucraini.
A cura di Ilaria Quattrone
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In Lombardia sono arrivati oltre 24mila profughi ucraini. Un numero che, con ogni probabilità, è destinato a salire. Fin da subito la Regione e poi i singoli Comuni si sono attivati per affrontare questa nuova emergenza umanitaria: associazioni, centri e scuole si sono dati da fare per accogliere e aiutare i cittadini in arrivo. A Milano, per esempio, ci si è subito attivati con i centri di accoglienza temporanea già esistenti come Casa Jannacci o il centro di viale Puglia. A questi, come spiegato dall'assessorato al Welfare, si aggiunge l'hub di accoglienza al Mortirolo – gestito dalla Protezione civile comunale insieme alla Fondazione Progetto Arca – e quello di Lampugnano dove vengono forniti tamponi e informazioni.

I minori stranieri non accompagnati

Oltre ai nuclei famigliari, sono oltre un centinaio i minori stranieri non accompagnati che sono arrivati nel capoluogo meneghino. Per le famiglie interessate all'affido temporaneo sono previsti degli incontri, organizzati dalla Caritas Ambrosiana, con degli esperti che le guideranno verso una scelta consapevole. Sempre sul fronte minori, l'altro tema è quello relativo all'inserimento nelle scuole.

L'inserimento nelle scuole

L'Ufficio scolastico territoriale di Milano ha individuato delle strutture territoriali di riferimento con il compito di gestire le richieste di iscrizione e il collocamento dei profughi all'interno delle scuole. Ai Poli Start (Sportelli territoriali di Accoglienza in Rete per l’Integrazione), che sono attivi da diversi anni a Milano e lavorano proprio per l'accoglienza dei minori, si aggiungono i centri territoriali per l'inclusione che sono specializzati nell'integrazione degli alunni con bisogni educativi speciali. Sempre l'Ufficio ha creato una piattaforma online che consente di gestire le richieste di iscrizione e seguire l'iter dalla data di presentazione dell'istanza e fino all'inserimento a scuola. Alle scuole sono state poi fornite delle linee guida e tutte le comunità hanno dato una risposta solidale accoglienza bambini e adolescenti. Dopo questa fase di inserimento, è allo studio un progetto che mira a dare supporto linguistico, socioeducativo e didattico dove è necessario.

Per quanto riguarda le scuole dell'infanzia gestite dalle Diocesi, in tutta la Lombardia sono già disponibili 353 strutture disponibili ad accogliere i bimbi. Per quanto riguarda le province di Milano e Monza Brianza sono 174 gli istituti coinvolti, in quella di Varese sono 91, nella provincia di Lecco sono 46. Alcuni comuni della provincia di Como, Bergamo e Pavia fanno parte poi della Diocesi di Milano. In questi ci sono, rispettivamente, 38 materne, tre materne e infine una scuola. L'inserimento dei bambini inizierà, grazie alla sinergia con Caritas Ambrosiana, in queste settimane.

Sempre per quanto riguarda il mondo della scuola, il Comune di Milano – nei giorni scorsi – ha previsto un pacchetto di misure straordinarie per accogliere nei servizi scolastici ed educativi i minori ucraini. Tutto loro potranno accedere gratuitamente alle mense, frequentare i centri estivi e tutte le attività previste per l'estate come i soggiorni nelle case vacanze del Comune. Saranno anche previste delle attività di apprendimento della lingua italiana.

I progetti di Caritas e delle altre associazioni

Anche la Caritas Ambrosiana si è quindi mobilitata per l'accoglienza: oltre all'attivazione di nuovi centri di accoglienza tra Milano, Segrate, Trezzano sul Naviglio e Baranzate, Caritas è in contatto con diverse parrocchie che hanno avviato delle esperienze di accoglienza non convenzionate. Per il momento è ancora in stand-by, il sistema di famiglie della diocesi che si sono dette disponibili a ospitare rifugiati. A loro si farà riferimento qualora dovesse esserci un flusso più importante.

Per quanto riguarda il mondo delle associazioni, troviamo Fondazione Progetto Arca che gestisce l'hub al Mortirolo dove oltre lo screening e informazioni, vengono forniti abiti, pasti e giochi per i bambini e che si sta occupando dell'apertura del Centro di via Stella. Ieri sempre Fondazione, insieme al gruppo Fiera Milano, ieri ha provveduto alla partenza di un convoglio di oltre cento tonnellate di materiale diretto alla Fiera di Varsavia, al momento il più grande centro di accoglienza dei rifugiati ucraini. Accanto a loro c'è anche Pane Quotidiano. Il vicepresidente Luigi Rossi spiega però che, in queste settimane, si è registrato un lieve incremento. Nulla però di non gestibile. L'ente è comunque molto attivo, come sempre, sul fronte dell'assistenza alimentare. Nei giorni scorsi, per esempio, hanno fornito alimenti per circa un centinaio di bambini: "Potrebbe esserci un aumento nelle prossime settimane o mesi. È un fenomeno che si sta iniziando a vedere, ma per il momento non c'è un incremento esorbitante".

Tra le altre associazioni, c'è Refugees Welcome che, in cooperazione sempre con il Comune, ha messo a disposizione una piattaforma per le famiglie che sono interessate a ospitare profughi. Ovviamente rimane il tema fondamentale dell'aiuto alle famiglie che sono disposte a ospitare. Per loro, secondo le ultime disposizioni, è stato previsto un rimborso spese che verrà dato attraverso le associazioni del Terzo Settore. Sempre Refugees Welcome lancerà nei prossimi giorni un progetto di mentoring che consentirà di dare un sostegno burocratico e linguistico ai rifugiati che ne hanno bisogno.

Gli sportelli attivati dalla Questura

E proprio sul fronte della burocrazia, la Questura di Milano ha attivato due sportelli all'ufficio immigrazione dedicati ai profughi. Oltre agli sportelli, con informazioni sia in italiano che in ucraino, è stato attivato un indirizzo e-mail. Per il momento, come spiegato a Fanpage.it, non è stato registrato un numero esorbitante di richieste. Per il momento, come detto ieri dal sindaco di Milano Giuseppe Sala, la situazione a Milano sembrerebbe essere sotto controllo bisognerà però aspettare i prossimi giorni per capire cosa accadrà.

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