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Tagli ai contributi per i disabili, a Milano le associazioni protestano in piazza con un flash mob

Il 23 marzo a Milano si svolgerà un flash mob organizzato dalle associazioni che difendono i diritti delle persone con disabilità contro i tagli ai fondi destinati ai caregiver.
A cura di Ilaria Quattrone
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Il 23 marzo, sotto Palazzo Lombardia, a Milano si svolgerà un flash-mob organizzato dalle associazioni che difendono i diritti delle persone con disabilità. La mobilitazione inizierà alle ore 11. Nel pomeriggio di lunedì 18 marzo è stato annunciato che la Giunta di Regione Lombardia ha approvato la delibera "Modifica del programma operativo regionale a favore di persone con gravissima disabilità e in condizioni di non autosufficienza e grave disabilità". L'atto è stato proposto dall'assessorato alla Famiglia di concerto con quello al Welfare che hanno spiegato che si tratti di una rimodulazione dei tagli ai contributi delle misure B1 e B2.

Questa decisione però, secondo le famiglie e le associazioni, non basta. Per questo motivo hanno ribadito la loro volontà di confermare la protesta: "Dopo l'approvazione, l'assessore Lucchini ha affermato di voler "salvaguardare il contributo economico a favore dei caregiver e procedere con il necessario potenziamento dei servizi di sollievo e assistenza. Rispettando quanto richiesto dalla riforma sui Leps di erogazione. Peccato che, nonostante l'assessore dica che quello raggiunto è un "risultato importante", stiamo parlando di qualcosa di ben diverso. Di una realtà che supera anche la più sfrenata fantasia", ha dichiarato la onlus Nessuno Escluso, tra le associazioni promotrici del flash mob.

Per l'organizzazione, infatti, non è cambiato nulla: "Perché? Ecco la realtà, punto per punto: i contributi vengono tagliati di 150 euro per tutti coloro che hanno un caregiver familiare; i 17,5 milioni di Fondi Regionali aggiuntivi erano già presenti, con identico importo, nella delibera numero 1669 contro cui è iniziata la protesta. Salto quantico? Forse no. I 13 milioni di cui si parla fanno parte del Fondo Sanitario Regionale. Parliamo quindi di una misura diversa della B1 e B2. Salto quantico? Forse nemmeno qui".

L'associazione, attraverso un post su Facebook, poi prosegue: "I quattro milioni in più dei quali si parla fanno parte del Fondo caregiver. Un fondo diverso. Soldi già stanziati. Ovviamente se uso questi soldi per le misure B1 e B2 non li ho più per altro. Insomma tolgo da una parte per mettere dall'altra. Calcolando che al Fondo caregiver poteva fare domanda anche chi non aveva accesso alla misura B1, è quantomeno molto originale come modo di reperire nuovi fondi per la disabilità. Chi avrebbe potuto fare domanda prima, ora non potrà più perché i soldi non ci saranno. Salto quantico? Sì! Indietro, però…Certe scelte non sono per noi assolutamente accettabili".

"E, per chiudere, non possiamo dimenticarci che le nuove domande di accesso alle misure B1 e B2 finiranno in lista d'attesa. Soldi non ce ne sono. Per queste ragioni ci ritroveremo sabato 23 marzo alle ore 11 sotto la sede di Regione Lombardia per un flashmob che ricordi a tutti, Regione Lombardia in primis, che la realtà non è fantasia".

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