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Vince la studentessa disabile cacciata dall’aula perché mangiava: l’Ateneo troverà aree pranzo in ogni polo

Dopo il caso della studentessa disabile cacciata dall’aula perché mangiava, l’Università di Pavia ha garantito agli studenti di trovare delle aule pranzo in tutti i poli dell’Ateneo.
A cura di Ilaria Quattrone
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Il caso di Giorgia Orsi, la studentessa di 26 anni invalida al 100 per cento e paziente oncologica cacciata dall'aula del polo San Tommaso dell'Università di Pavia perché mangiava, ha sollevato diverse polemiche. La ragazza, come ha raccontato a Fanpage.it, stava consumando il suo pasto seduta in aula perché quel giorno pioveva e faceva freddo. Condizioni climatiche che, considerata la sua condizione fisica, rischiano di metterla in pericolo.

Dopo essere stata mandava via malamente e con la minaccia di chiamare i carabinieri se non si fosse alzata, la giovane ha deciso di denunciare l'accaduto rivolgendosi all'ufficio disabili dell'Ateneo e ai rappresentati degli studenti. Da quel giorno proprio i suoi compagni di corso e università hanno deciso di indire diverse proteste sotto il rettorato.

Le manifestazioni

Manifestazioni durante le quali pranzavano sotto gli uffici accerchiati da striscioni con scritto: "Svelto scendi giù, mangia al freddo pure tu". La loro mobilitazione ha permesso di fare piccoli passi avanti. Ieri si è svolta una riunione di circa due ore tra i rappresentanti degli studenti e i vertici dell'Università di Pavia.

Alessandro Miceli, segretario del Coordinamento per il diritto allo studio-Udu Pavia, ha raccontato che sono state individuate delle soluzioni temporanee e immediate fino a dicembre quando poi si riunirà il Senato il 19 dicembre e il Consiglio di amministrazione il 22: organi che prenderanno poi delle decisioni definitive.

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"In ogni polo si stanno individuando delle aree in cui sarà possibile consumare il pasto e, più in generale, si sta raccomandando al personale di essere flessibile e comprensibile. Nelle riunioni di Senato accademico e Consiglio di amministrazione di dicembre si troveranno poi le soluzioni strutturali che chiediamo da tre inverni", spiega Miceli che comunica come, alla luce di questo incontro, saranno sospese le azioni di protesta.

"Terremo infine alta l’attenzione sulla questione disabilità, tramite iniziative specifiche di formazione e sensibilizzazione verso l’intera comunità accademica; verificheremo ovviamente che in ogni polo vi siano soluzioni idonee per gli studenti con fragilità".

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