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Azzannata da un pitbull a Pavia: 50mila euro di risarcimento per i danni subiti

Si trovava a cena con una coppia di amici quando il cane di questi l’ha morsa al braccio sinistro. Danni permanenti e un lungo periodo di ricovero: stabiliti 50mila euro di risarcimento.
A cura di Matilde Peretto
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(foto di repertorio)
(foto di repertorio)

Una donna è stata risarcita con 50mila euro dopo essere stata azzannata da un pitbull a Pavia. L'incidente, avvenuto nell'ottobre 2020, ha provocato seri danni alla donna di 48 anni e la vicenda si è conclusa con una condanna di risarcimento. I proprietari del cane, una coppia di amici, hanno provato a dimostrare come l'accaduto sia stato frutto di un fatto imprevedibile, ma secondo la giudice Raffaella Filoni questa ricostruzione non è stata dimostrata.

L'aggressione e i danni riportati

Nell'ottobre del 2020, una donna si trovava in compagnia di una coppia di amici e il loro cane, un pitbull, durante una cena a casa dei proprietari e custodi dell'animale a Pavia. Ad un certo punto, il cane ha azzannato il braccio sinistro della donna senza un presunto motivo.

Secondo i proprietari del pitbull, la 48enne aggredita avrebbe alzato la voce in quello che viene descritto come un movimento improvviso, scatenando così la reazione dell'animale. Il morso ha costato alla donna un lungo periodo di riabilitazione e danni permanenti.

Il processo e il risarcimento stabilito

La donna ha deciso di portare la questione in tribunale. Assistita dalle legali Marinella Bracci ed Elena Pons, ha ricostruito la vicenda descrivendo il suo atteggiamento poco prima dell'attacco come "tranquillamente seduta sulla sedia attorno al tavolo della cucina". Una ricostruzione che si scontra con quella fatta dai proprietari dell'animale. La difesa, infatti, sostiene che a scatenare la reazione del cane sarebbe stato un "caso fortuito", ovvero un fatto imprevedibile.

Ma la giudice Raffaella Filoni ha riferito che questa ricostruzione non è stata dimostrata e nella sentenza scrive: "La responsabilità dei proprietari è fondata non sulla colpa, ma sul rapporto di fatto con l'animale, quindi il proprietario risponde in ogni caso per i danni cagionati al terzo, a meno che non dia la prova del caso fortuito". Cosa che non è successa. Il risultato: un risarcimento di 50mila euro per i danni subiti dal morso.

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