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Studente di 14 anni muore d’infarto dodici anni dopo il gemello: chiesta la condanna per l’insegnante

Chiesti 8 mesi per l’insegnante che l’11 aprile del 2014 aveva in custodia Alessio Quaini, il 13enne morto d’infarto dopo aver fatto 40 gradini.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto da Facebook
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Potrebbe essere condannato a 8 mesi l'insegnante che l'11 aprile del 2014 aveva in custodia Alessio Quaini, il 13enne morto d'infarto dopo aver fatto 40 gradini. Questo è quanto ha chiesto il pubblico ministero: l'accusa in aula ha ribadito che il ragazzino era morto dopo aver fatto 40 gradini per raggiungere la sala civica del municipio di Villanuova a Clisi, in provincia di Brescia. Potrebbe essere quello sforzo eccessivo a provocare l'infarto e la morte del giovane studente. Tutto smentito invece dall'avvocato difensore dell'insegnante.

La malattia dello studente Alessio

I medici hanno precisato che il ragazzino Alessio soffriva di cardiopatia congenita. Anche i genitori – che sono parte civile nel processo – sostengono che i 40 gradini possano essere stati uno sforzo eccessivo. Prima della sentenza verranno sentite tutte le parti del processo.

Il gemello Simone morto nel 2002

Il piccolo Alessio soffriva della stessa patologia del gemello, morto invece nell'agosto del 2002 sempre per la stessa malattia. Alessio e Simone Quaini, nati nel 2000, soffrivano di cardiomiopatia ipetrofica dilatativa. Secondo Brescia Today, il primo ad avere sintomi era stato Simone che era in attesa di un trapianto che però non arrivò mai. Nessun problema invece per Alessio fino a quando nel 2010 ha avuto la prima crisi cardiaca. Non è stato sufficiente l'impianto di un defibrillatore interno. L'ultima crisi quella del 2014 che purtroppo gli è costata la vita. In ricordo dei due figli i genitori hanno dato vita all'associazione "Fallo col Cuore". Grazie all'associazione negli anni sono stati installati 17 nuovi defibrillatori in provincia di Brescia.

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