Sistema di calcolo dei contagi in tilt, Roggiani (Pd): “Lombardia umiliata da chi la governa”
Conteggio dei contagi e sistema di sorveglianza in tilt in Lombardia. Dopo la notifica di Beppe Sala, che ha spiegato come a Milano si sia registrato un calo di positività del 75 per cento, non senza dubbi da parte del primo cittadino, anche la segretaria del Partito Democratico del capoluogo di regione Silvia Roggiani ha espresso perplessità sul sistema di calcolo, spiegando che pure in due paesi dell'hinterland milanese i conti non tornano.
Roggiani (Pd): Sistema di calcolo nei comuni in tilt
In una nota ufficiale, la Roggiani ha scritto: "Ci risiamo. Il cruscotto di sorveglianza regionale che monitora l’andamento della pandemia Covid nei singoli comuni è di nuovo in tilt". La segretaria del Pd Milano ha quindi offerto due esempi di sindaci, "quello di Cornaredo e di Cesano Boscone", che "stamattina si sono trovati di fronte a numeri sestuplicati in 24 ore". La Roggiani ha sostenuto che "dopo alcuni di giorni in cui il dato sulle persone positive sembrava essersi assestato, adesso si è tornati alla situazione iniziale con numeri non realistici rispetto alla situazione del territorio".
L'attacco: Lombardia umiliata da chi la rappresenta
Questo, a detta dell'esponente dem, è un fatto "gravissimo" che accade "mentre il presidente Fontana e la sua giunta hanno ingaggiato una battaglia politica con l'Istituto Superiore di Sanità, pur di non ammettere di aver commesso un errore". La Roggiani, dunque, ha ribadito come "tutto questo è inammissibile", chiedendo a Regione di fornire "dati certi e trasparenti", in quanto "la Lombardia non può continuare ad essere umiliata da chi non sa nemmeno far di conto".