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Silvana Damato trovata morta nella vasca: trovate tracce di sangue in casa dell’ex tabaccaia a Bruzzano

Il risultato dell’ultimo sopralluogo dei Ris all’interno dell’abitazione di Silvana Damato, 69 anni, trovata morta nella vasca da bagno a Bruzzano (Milano) lo scorso 8 agosto. L’avvocato della famiglia: “Un puzzle da ricostruire”
A cura di Francesca Del Boca
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Si è tenuto ieri l'ultimo sopralluogo dei carabinieri dei Ris di Parma all'interno dell'abitazione di Silvana Damato a Bruzzano, periferia nord di Milano. Un accertamento che, grazie al luminol, ha evidenziato tracce di sangue e altro materiale biologico nella casa della 69enne trovata morta lo scorso 8 agosto, immersa nella vasca da bagno con biancheria intima e vestaglia. Al collo e al volto, tumefazioni forse provocati da alcuni colpi in faccia e segni di un fendente al collo, probabilmente sferrato con un coltello o con un oggetto appuntito, che potrebbe aver provocato un'emorragia interna. Nessuna delle ferite, secondo l'autopsia, sarebbe stata però letale.

E così, alla luce degli ultimi sviluppi, la pista dell'omicidio si fa sempre più concreta. Nell'appartamento, trovato non perfettamente in ordine ma nemmeno a soqquadro come sarebbe stato in un tentativo di furto andato male, i militari, coordinati dalla pm Valentina Mondovì, sono rimasti tutto il giorno alla ricerca delle impronte lasciate da un potenziale assassino prima di fuggire. Ma il quadro generale della vicenda resta ancora decisamente sfuocato.

"È un puzzle di cui bisognerà ricomporre i pezzi", ha riferito infatti Walter Felice, l'avvocato che assiste la famiglia dell'ex tabaccaia. "La scena del crimine è comunque sempre determinante perché parla in modo molto chiaro". Anche se restano tante domande, come quella relativa alle chiavi di casa mai ritrovate: Silvana Damato era chiusa dentro il proprio appartamento di Bruzzano, come se qualcuno l'avesse chiusa dall'esterno, senza che vi fossero segni di effrazione. E ancora il telefono cellulare trovato nella vasca, dal quale gli investigatori stanno ricostruendo le frequentazioni della donna, ex tabaccaia in Stazione Centrale da qualche anno in pensione, divorziata da 30 anni, una figlia.

Quel che è certo è che il giorno del presunto omicidio, l'8 agosto, Silvana è stata notata da un vicino di casa in bicicletta intorno alle 9.30 di mattina. "Ero seduto sulla panchina e lei passava pedalando", ha raccontato. "A gran voce mi ha chiamato per nome, mi ha salutato e poi ha continuato ad andare, non so dove andava. Ma era contenta, l'ho vista allegra e sorridente come sempre, non mi è sembrato che avesse qualche problema". Mentre un'altra conoscente ancora ha dichiarato agli inquirenti di averla vista rientrare in casa intorno a mezzogiorno. A quell'ora, quindi, era viva. Chi ha ucciso la donna l'ha fatto di conseguenza in un orario compreso tra quel momento e le cinque del pomeriggio, quando gli amici del bar hanno chiamato le forze dell'ordine per forzare la porta del suo appartamento blindato, trovandola purtroppo senza vita. 

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