Si getta nel fiume Oglio dopo una lite e muore annegato, arrestato l’aggressore: “Faida sul traffico di droga”

I Carabinieri della Compagnia di Chiari (Brescia), con il supporto di quelli della Compagnia di Salò, e del Comando Provinciale CC di Bergamo e di Caltanissetta, coordinati della Procura di Brescia, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Brescia nei confronti di quattro persone che ha portato all’arresto di un uomo ritenuto responsabile – insieme ad altri soggetti, alcuni già identificati – dell'aggressione avvenuta lo scorso 12 aprile a Pontoglio (Brescia), in seguito alla quale ha perso la vita il 32enne Soiyt Abdelilah.
Secondo quanto ricostruito sino a questo momento, Abdelilah e un suo parente sarebbero stati attirati in un’imboscata lungo le rive del fiume Oglio e là sarebbero stati accerchiati e quindi aggrediti anche con l’utilizzo di armi da fuoco. Nel tentativo disperato di salvarsi, il 32enne si è gettato nel fiume dove il suo corpo esanime, con una ferita alla nuca, è stato recuperato soltanto il giorno successivo dai Vigili del Fuoco. A lanciare l'allarme era stato un gruppo di pescatori che ha raccontato di aver assistito a una discussione tra un gruppo di uomini sulle sponde del fiume nei pressi di Pontoglio. Il movente – secondo gli inquirenti – sarebbe da ricondurre a una faida sul controllo del traffico di sostanze stupefacenti nella zona di confine tra Brescia e Bergamo.
Al momento, a carico degli indagati si ipotizzano i reati di omicidio, tentato omicidio aggravato e detenzione illegale di armi. Nel mentre, per ricostruire l'esatta dinamica della vicenda, i militari hanno dato esecuzione a una serie di perquisizioni tra le province di Bergamo, Brescia e Caltanissetta.