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Si fingevano operai per rubare ruspe e camion nei cantieri: sette persone arrestate

Sette persone sono state arrestate con l’accusa di estorsione e associazione a delinquere: si fingevano operai per entrare nei cantieri e portare via ruspe e camion.
A cura di Ilaria Quattrone
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Fingevano di essere degli operai, entravano nei cantieri e poi portavano via ruspe e camion: a Milano sette persone sono state arrestate mentre per altre due è stato previsto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziarie. Le misure, emesse dal giudice per le indagini preliminari del tribunale del capoluogo meneghino, sono state eseguite nella mattinata di oggi, mercoledì 1 dicembre, dai carabinieri della compagnia di Rho. Tutti e nove sono accusati a vario titolo di estorsione, associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati e ricettazione di auto e mezzi d'opera. I furti sarebbero stati commessi a danno di privati e aziende che lavorano nelle province di Milano, Pavia e Varese.

Le indagini partite a febbraio 2020

Le indagini sono partite a febbraio 2020 quando è stata trovata un'auto rubata con delle targhe clonate. Attraverso intercettazioni telefoniche e video, è stato possibile risalire ai responsabili. In tutto vengono contestati tredici furti e otto episodi di ricettazione. Si parla di un danno patrimoniale di oltre 700mila euro costituto da due autovetture, quattro autocarri e undici mezzi d'opera. Sono stati poi restituiti ai legittimi proprietari, sedici automezzi e arrestate quattro persone in flagranza di reato.

La base operativa nel campo nomadi Chiesa Rossa

Dalle indagini è stato poi scoperto che i presunti responsabili usavano come base operativa il campo nomadi "Chiesa Rossa" e come base logistica l'area industriale di Pieve Emanuele. Prima di ogni colpo, organizzavano sopralluoghi nelle aree interessate e usavano cellulari e sim intestate a persone fittizie. Dopodiché arrivavano nei luoghi con delle auto rubate, entravano nei cantieri mascherati da operai con pettorine catarifrangenti e portavano via i mezzi. Questi venivano poi portati in aree industriali isolate dove erano state costruiti dei cantieri stradali "fittizi". Successivamente venivano recuperati, rivenduti e portati in diverse località dell'Est Europa.

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