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Si filmano mentre saltano sulla volante della polizia e pubblicano il video su Instagram: denunciati

Tre giovani sono finiti nei guai per aver pubblicato un video sui social in cui li si vede saltare su una volante della polizia la notte tra domenica e lunedì in via Ansaldo a Milano. Gli agenti erano stati chiamati per una segnalazione e mentre si sono allontanati dalla volante per un controllo a piedi la loro auto è stata presa d’assalto dai tre giovani, di cui un minorenne: sono stati ora tutti denunciati con l’accusa di danneggiamento aggravato.
A cura di Giorgia Venturini
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Si sono prima ripresi mentre saltavano su una volante della polizia per poi hanno pubblicato il video su Instagram. Dovranno ora rispondere di danneggiamento pluriaggravato ai danni delle forze dell'ordine, tre ragazzi, di cui un minore, ritenuti responsabili della bravata organizzata per prendersi gioco della polizia. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì in via Ansaldo a Milano: qui i tre ragazzi hanno notato la macchina della polizia ferma e senza nessuno all'interno dal momento che i poliziotti era impegnanti in un controllo nelle vicinanze. Così hanno deciso di girare il video.

Scattano tre denunce

Alcuni testimoni che hanno visto i tre ragazzi saltare e danneggiare la volante hanno avvisato gli agenti che sono riusciti a mettersi all'inseguimento dei vandali e a fermarne immediatamente due: si stratta di un ventitreenne italiano, finito in manette per danneggiamento pluriaggravato, e di un sedicenne ecuadoregno ora indagato a piede libero. Poco dopo i poliziotti sono riusciti anche a identificare il terzo protagonista del video, ovvero un ventunenne brasiliano. Dei tre per ora solo l'italiano è finito già davanti al giudice per direttissima il quale ha deciso per l'obbligo di firma. A rimetterci alla fine saranno le famiglie dei denunciati, tutti residenti tra Cinisello Balsamo e Monza, a cui arriverà il conto: infatti dovranno i genitori pagare i danni provocati dai figli. Intanto il video è stato rimosso dai social.

Un trapper minaccia sui social la polizia

Sono sempre di queste ore anche il messaggio minaccioso contenuto in una story su Instagram pubblicata da Baby Gang, nome d’arte di Zaccaria Mouhib, ovvero un ragazzo italiano di seconda generazione, nato e cresciuto a Lecco da una famiglia di origine marocchina. "Non ho ancora fatto un live come si deve da quando ho iniziato a cantare, ho sempre avuto problemi con la Questura che va a intimidire gli organizzatori a farmi salire sul palco senza nessun motivo", scrive sui social. E poi minaccia la polizia: "Entro il 2022 se non mi fanno suonare smetto definitivamente di cantare – ha aggiunto Baby Gang – E passo al piano B perché non ha senso continuare, ma sappiate che il mio piano B non sarà andare a lavorare in un cantiere o fare il cameriere. Dedicherò la mia vita a voi figli di p******, vi farò lavorare 24 su 24 come dei figli di p******". Il trapper sarebbe al momento ospitato da una comunità per giovani problematici di Vimodrone.

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