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Shopping di lusso con i soldi dell’azienda: impiegata spende 255mila euro in borse, accessori e auto

La Guardia di Finanza di Brescia ha sequestrato beni per un valore complessivo di oltre 255 mila euro a un’impiegata di una nota azienda metalmeccanica. La donna, con l’aiuto di una complice, ha sottratto alla società decine di migliaia di euro, usati per fare shopping e comprare borse griffate, accessori e persino un’auto di lusso.
A cura di Simone Gorla
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Borse griffate, vestiti, accessori e anche un'auto di lusso. Un'impiegata amministrativa di una nota azienda metalmeccanica bresciana è riuscita a svuotare, con l'aiuto di una complice, le casse della società, rubando decine di migliaia di euro usati poi fare fare shopping.

Migliaia di euro spesi in shopping con i soldi dell'azienda: denunciata impiegata

Lo hanno scoperto i militari della Guardia di Finanza di Brescia, che al termine di un'indagine coordinata dalla Procura hanno sequestrato alla donna denaro e altri beni mobili e immobili per un valore complessivo di oltre 255.000 euro. Le verifiche delle fiamme gialle hanno infatti permesso di ricostruire i flussi anomali di denaro e smascherare l'impiegata amministrativa, addetta ai pagamenti dei fornitori. Nei suoi confronti l'accusa è di appropriazione indebita.

L'inganno con l'aiuto di una complice: i vertici aziendali non si erano accorti di nulla

Il trucco usato dalla donna era relativamente semplice: eseguiva bonifici on line, con causali generiche, dai conti correnti societari a favore di una sua complice, simulando il pagamento operazioni commerciali. Le uscite erano poi giustificate in contabilità, registrate come operazioni fittizie, create ad hoc dalla contabile. In questo modo era riuscita a ingannare i vertici dell'azienda.

Sequestrati beni per 255.000 euro in provincia di Brescia e Rieti

La complice è indagata per riciclaggio. Sarebbe stata lei a usare il denaro distratto per l’acquisto di una vettura di lusso, di numerosi accessori di abbigliamento griffati, tra cui borse e oggetti di pelletteria, e in generale per assicurarsi un elevato tenore di vita. Al termine delle indagini i finanzieri hanno quindi eseguito il sequestro preventivo dei beni nelle province di Brescia e Rieti, luoghi di residenza delle due protagoniste della vicenda.

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