Sequestro da 20 milioni di euro a Dhl: “Evasione dell’Iva e nessun contributo ai lavoratori”

Vale 20 milioni di euro la maxi frode sull'Ilva contestata alla Dhl Supply Chain Italy spa, famosa società della logistica. Il Nucleo di polizia economica finanziaria della Gdf di Milano ha eseguito questa mattina un sequestro d'urgenza emesso dal pubblico ministero Paolo Storari, nelle province di Milano, Monza-Brianza, Lodi e Pavia: dall'operazione, denominata "Mantide", ha svelato una complessa frode fiscale caratterizzata dall'utilizzo di fatture inesistenti da parte della multinazionale e di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, conclusi violando la normativa di settore. E ancora: "Ricostruendo la filiera della manodopera – come spiegano le Fiamme Gialle – è stato rilevato che i rapporti di lavoro con la società committente venivano schermati da un consorzio (società filtro) che si avvaleva a sua volta di 23 società cooperative (società serbatoio), che si avvicendavano nel tempo trasferendo la manodopera dall’una all’altra".
La società ometta l'Iva e gli oneri previdenziali
Nel dettaglio è emerso che le società si avvicendavano nel tempo trasferendosi. Il tutto omettendo sistematicamente di versare l'Iva e rinnegando, nella maggior parte dei casi, gli oneri di natura previdenziale per i facchini impegnati nelle consegne. Ora il sequestro d'urgenza disposto dalla Procura attende la convalida del giudice per le indagini preliminari. Non è che l'ultima operazione di una ben più ampia attività della Guardia di Finanza che punta al contrasto all'evasione fiscale, in grado di generare enorme profitti in capo ai soggetti beneficiari, in danno sempre all'Erario e alle imprese concorrenti che operano nella legalità. A danni ovviamente di tutta l'economia del Paese.