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Separata e malata di fibromialgia perde il reddito di cittadinanza: “Vivo a casa di amici che mi aiutano”

Silvana è tra le persone che, da un giorno all’altro, si è ritrovata senza più reddito di cittadinanza: senza lavoro, con due malattie invalidanti, una separazione e uno stalker che l’ha perseguitata per un anno vive in una condizione di precarietà. “Nessuno si rende conto che esistono diverse situazioni drammatiche e che non si può generalizzare”, racconta a Fanpage.it.
A cura di Ilaria Quattrone
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Il provvedimento del Governo, che ha sospeso il reddito di cittadinanza, ha lasciato tantissime persone senza più un sussidio che, fino a poco tempo fa, ha permesso loro di vivere dignitosamente in attesa di trovare un'occupazione.

Tra loro, c'è anche Silvana che, intervistata da Fanpage.it, ha raccontato le difficoltà che in questi ultimi anni ha dovuto affrontare: il lavoro perso a causa della pandemia da Covid-19, la diagnosi di due malattie invalidanti, una separazione e purtroppo la persecuzione da parte di un uomo con cui avrebbe dovuto aprire un locale in società.

Poco tempo fa aveva presentato domanda per ottenere il reddito di cittadinanza. Considerata la sua situazione, la sua richiesta era stata approvata. Due settimane fa, purtroppo, le è arrivato un messaggio da parte dell'Inps – inviato a migliaia di famiglie – che le comunicava l'immediata sospensione.

La storia di Silvana

Nel 2017 a Silvana è stata diagnosticata la fibromialgia, si tratta di una malattia cronica che causa dolori muscolari diffusi. Per lo Stato non è una patologia invalidante. Nonostante la malattia, la 51enne ha continuato a lavorare. Nel 2019 la 51enne ha subito un infortunio sul lavoro che non le ha più consentito di avere un'occupazione: "Mi faccio male a un braccio a causa di un carico di lavoro molto pesante", spiega a Fanpage.it.

Nel 2020 anche il marito, complice il Covid-19 e il fatto di essere sempre stato assunto con contratti a termine, ha perso il lavoro: "Facciamo richiesta per avere il reddito di cittadinanza. Lo otteniamo e, grazie a questa misura, riusciamo a vivere". Nel 2021 poi hanno ricevuto uno sfratto: in quell'occasione sono stati costretti a lasciare la loro abitazione di Legnano, comune che si trova nell'hinterland di Milano.

Dopo diverso tempo, entrambi sono riusciti a trovare un'occupazione e il sostegno dato dal reddito di cittadinanza è stato così sospeso: "Nel frattempo, le cose tra me e mio marito non vanno più e decidiamo di separarci. Per poterlo fare però, considerate le nostre condizioni economiche, è necessario l'intervento di un Comune. Il mio ex marito è tornato in Sardegna dove vivono i suoi genitori. Con lui è partito anche uno dei miei figli".

Nonostante la malattia e la separazione, Silvana è riuscita a trovare una persona con cui entrare in società per la gestione di un locale. Purtroppo, anche in questo caso, le cose si sono complicate: "È diventato il mio stalker. Mi ha perseguitata per un anno. Ho così smesso di lavorare e l'ho denunciato per ben due volte. In un'occasione, infatti, ha provato anche a investirmi. Sono stata costretta a lasciare il paese in cui vivevo perché lo ritrovavo senza ovunque".

La sospensione del reddito di cittadinanza

"Mi sono ritrovata senza più una casa e un'attività. Da allora, non ho più entrate. Per questo motivo, avevo richiesto nuovamente il reddito di cittadinanza che mi era stato approvato, ma due settimane fa mi è arrivato l'sms dove veniva comunicata la sospensione".

"Ho 51 anni. Ho sempre fatto di tutto, non mi sono mai fermata. Non sono una "divanara". Adesso vivo da una persona che si è offerta ad ospitarmi. Ho un figlio in Sardegna e un altro che vive con mia madre. Purtroppo da lei non c'è abbastanza spazio per ospitare anche me".

E purtroppo anche il quadro clinico di Silvana è peggiorato: "Oltre alla fibromialgia, mi hanno diagnosticato un'altra malattia: la connettivite mista indifferenziata. Sostanzialmente ho dolori su tutta la parte connettiva che ricopre organi e tessuti. E infatti ho fatto richiesta di invalidità, ma anche le pratiche per presentare domanda hanno un costo. Ho anche incontrato gli assistenti sociali del comune di Legnano dove ho ancora residenza. A quanto pare, mi daranno 150 euro di sussidio dopo ferragosto".

E senza alcuna entrata economica, la 51enne non ha nemmeno i soldi per poter completare l'iter di separazione consensuale: "Dovrei andare in Sardegna almeno due volte a distanza di trenta giorni, ma non posso farlo. Tra separazione, malattie e uno stalker che mi ha perseguitato per un anno, sono in difficoltà. E nonostante questo, per lo Stato sono il nulla".

"Ho ricevuto troppe batoste. E infatti la scorsa settimana, ho chiesto al mio medico di poter iniziare un percorso psicologico. Non è normale che a 51 anni, dopo che per una vita ho lavorato e pagato le tasse, viva in queste condizioni. Nessuno si rende conto che esistono diverse situazioni drammatiche e che non si può generalizzare. Bisognerebbe analizzare situazione per situazione".

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